“L’ora di ricevimento” debutterà giovedì 29 settembre alle ore 21 presso il teatro Cucinelli di Solomeo. Lo spettacolo di Stefano Massini, con la regia di Michele Placido, attore protagonista Fabrizio Bentivoglio e la compagnia dei giovani attori del Tsu, è stato scritto appositamente per lo Stabile dell’Umbria. L’incontro – scontro culturale, sociale e religioso tra le famiglie di una classe di bambini della periferia di Parigi è il tema dello spettacolo.

Da giovedì prossimo, 29 settembre, fino a domenica 16 ottobre il teatro Cucinelli di Solomeo ospiterà “L’ora del ricevimento”. A tre giorni dal debutto, la presentazione dello spettacolo si è tenuta questa mattina a Solomeo alla presenza del regista, che proprio in questi giorni sta soggiornando nel borgo corcianese per  assistere da vicino le prove del suo allestimento teatrale, dell’attore protagonista, che vestirà i panni di un cinico docente di materie letterarie e di tutta la compagnia dei giovani, oltre a Franco Ruggieri, direttore del teatro stabile dell’Umbria, che ha introdotto la nuova produzione e al presidente Brunello Cucinelli. “Questo è un testo che affonda le radici nella nostra contemporaneità – ha detto Franco Ruggeri, direttore del Tsu – un teatro civile, che non nasconde i problemi, ma anzi li affronta con una commedia drammatica che tratta un tema serio e delicato con impegno ma anche leggerezza”. “Un ringraziamento speciale va a Ruggeri che ogni anno riesce a mettere in scena uno spettacolo dove si parla di attualità – ha commentato Brunello Cucinelli”.

Palchi italiani ed europei “Un testo radicato nel presente e con lo sguardo rivolto al futuro, con le problematiche dei prossimi decenni – ha spiegato il regista Michele Placido – non c’è un testo europeo di valore come questo (lo spettacolo sarà presentato anche in Francia e Inghilterra). Questo spettacolo sarà nei palchi dei maggiori teatri italiani, ma l’anteprima sarà fatta qui a Solomeo, un piccolo centro ma già lustro di spessore: un faro che illumina la scena teatrale italiana ed europea”. “Il mio personaggio è la metafora di tutto l’Occidente europeo e di come siamo impreparati a ricevere queste persone che arrivano con le loro credenze, le loro culture, le loro abitudini – ha spiegato Fabrizio Bentivoglio”. Insieme ai blasonati personaggi nazionali, va in scena quella compagnia di giovani, voluta congiuntamente da Ruggieri e da Cucinelli, in grado di costituire una fondata speranza per le sorti del nostro teatro. I giovani sul palcoscenico rispondono ai nomi di Francesco Bolo Rossini, Giordano Agrusta, Arianna Ancarani, Carolina Balucani, Rabii Brahim, Vittoria Corallo, Andrea Iarlori, Balkissa Maiga, Giulia Zeetti, Marouane Zotti.

La trama Il professor Ardeche (Fabrizio Bentivoglio) è un insegnante di materie letterarie. Un disilluso, un cinico, uno spietato osservatore e un lucidissimo polemista. Fra le sue passioni svettano Rabelais e il Candide di Voltaire. Peccato che la sua classe si trovi nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, ai margini dell’area metropolitana di Tolosa: un luogo in cui la scuola, al di là di Rabelais e di Voltaire, è una trincea contro ogni forma di degrado. La scolaresca che gli stata affidata quest’anno è ancora una volta un crogiuolo di culture e razze, con l’incognita sempre in agguato di improvvisi crolli.