Nuovo appuntamento previsto per il 13 gennaio p.v., alle ore 18,00, presso l’Aula magna del Complesso monumentale di San Pietro (Borgo XX Giugno 74, Perugia), per la presentazione del volume “Truffle/Truffe. Il Tartufo: una storia di grandi passioni”, pubblicato per i tipi dell’editore Fabrizio Fabbri. Scritto a quattro mani da Marco Maovaz e Sonia Merli.

E’ previsto per il 13 gennaio p.v., alle ore 18,00, presso l’Aula magna del Complesso monumentale di San Pietro (Borgo XX Giugno 74, Perugia), il nuovo appuntamento per la presentazione del volume “Truffle/Truffe. Il Tartufo: una storia di grandi passioni”, pubblicato per i tipi dell’editore Fabrizio Fabbri. Scritto a quattro mani da Marco Maovaz e Sonia Merli, questo piccolo gioiello dalla elegante veste grafica è nato da un’idea di Francesco Allegrucci, appassionato collezionista di stampe e libri antichi, prematuramente scomparso il 22 maggio 2021.

Dopo quasi un anno di lavoro, l’ambizioso progetto è giunto a compimento grazie alla determinazione e alla perseveranza di Barbara Bettelli Allegrucci, consapevole dell’impegno profuso in passato da suo marito nella promozione e valorizzazione del Tartufo, sempre più apprezzato ambasciatore della tavola italiana e delle eccellenze dei nostri territori nel mondo. Ad accogliere per primo il progetto nell’autunno del 2021 e a supportarlo con entusiasmo e generosità è stato Giuliano Martinelli, che in questo modo ha inteso onorare un’amicizia di lunga data.

Il libro si articola in quattro sezioni: Storia, Iconografia (con un testo di Francesco Allegrucci e immagini di opere provenienti dalla Collezione Allegrucci), Gastronomia, Bibliografia e sitografia. A corredo dei contenuti storico-scientifici e delle innumerevoli citazioni di fonti documentarie e letterarie in varie lingue si dispiega un sontuoso apparato iconografico, che spazia dal più antico manoscritto del “De re coquinaria” di Apicio ai “tacuina sanitatis in medicina”, dalle tavole botaniche alle più disparate opere a stampa, fra cui fanno bella mostra di sé frontespizi di edizioni di fonti antiche, ricettari, erbari, trattati scientifici e opuscoli di vario genere. Una menzione speciale meritano inoltre i manifesti pubblicitari e le etichette da collezione delle più note case produttrici francesi e italiane, pionieristicamente impegnate tra Otto e Novecento nella commercializzazione del prezioso Tartufo nero e bianco: il celebre “tuber melanosporum Vittadini” e il sublime “Tuber Magnatum Pico”.

Fu infatti grazie all’intraprendenza di alcune famiglie del distretto di Norcia-Cascia-Spoleto (primi fra tutti i Mazzoneschi, i Francia e gli Urbani, questi ultimi trasformatisi nel tempo in una vera e propria dinastia), e della zona delle Langhe (con il celeberrimo Giacomo Morra ad Alba), ad aprire la strada al successo mondiale di un ingrediente capace di suscitare – ieri come oggi – gli entusiasmi e le passioni più sfrenate da parte di intenditori, chef e gourmands. Prova ne sia la cifra record raggiunta il 13 novembre scorso in occasione della XXIIIa edizione dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, quando, per aggiudicarsi un magnifico lotto di 950 grammi del preziosissimo fungo ipogeo, un facoltoso imprenditore di Hong Kong ha sborsato ben 184.000 euro, balzando così in un attimo agli onori della cronaca mondiale.

Alla presentazione interverranno, in qualità di relatori, la prof.ssa Domizia Donnini, docente di Botanica sistematica e di Fondamenti di Tartuficoltura presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia; la dott.ssa Chiara Paniccia, storica dell’arte esperta di storia della miniatura e il dott. Angelo Valentini, agronomo e bibliofilo. Introduce e coordina il giornalista Giacomo Marinelli Andreoli. Saranno presenti gli autori.

Domizia Donnini

Ricercatrice di Botanica Ambientale e Applicata e docente di Botanica Sistematica e di Fondamenti di Tartuficoltura in vari corsi di laurea presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (DSA3), dal 1991 si è sempre occupata di biologia, ecologia e coltivazione dei tartufi, con particolare riguardo allo studio delle micorrize in ambiente tartufigeno. È Componente del Tavolo Tecnico del settore tartufo istituito presso il MIPAAF con D.Dip. n. 77083 del 24/10/2017 nell’ambito del quale ha svolto il ruolo di coordinatrice del sottogruppo di lavoro per la Tartuficoltura per la redazione del Piano Nazionale della filiera del Tartufo 2017-2020. È responsabile scientifico di numerosi contratti di certificazione di piante tartufigene presso il DSA3 e di vari progetti nel settore del tartufo.

Chiara Paniccia

Laureatasi in Storia dell’arte medievale presso la Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università degli Studi della Tuscia, nel 2015 ha conseguito il dottorato di ricerca. Ha collaborato come catalogatore al progetto di Censimento e catalogazione dei fondi manoscritti miniati della Biblioteca Apostolica Vaticana – Fondo Urbinate latino e dal 2017 al 2022 è stata redattore e revisore scientifico del medesimo catalogo.

È stata assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara (2020-2022) e docente a contratto di Storia dell’arte medievale presso l’Università degli Studi della Tuscia (2018-2021). I suoi interessi si concentrano sulle arti figurative nel Medioevo e nel primo Rinascimento, con uno sguardo trasversale su pittura, miniatura e scultura. È autrice della monografia I cantieri della Bibbia. Pittura e miniatura. Il dialogo tra parete e libro in Italia centro-meridionale (secoli XI-XIII), Roma 2019, Campisano Editore.

Angelo Valentini

Agronomo di formazione, ha ricoperto nel corso della sua lunga carriera importanti incarichi nel settore della produzione agricola, dirigendo e amministrando prestigiose tenute e aziende in Toscana, Emilia e Umbria a vocazione zootecnica e vitivinicola. Curatore di ristampe di libri antichi e autore di diverse pubblicazioni, collabora da anni in qualità di giornalista pubblicista con riviste di settore e coltiva innumerevoli interessi, che gli hanno consentito di distinguersi come enologo, erborista, oxologo ed enobibliofilo oltre che come docente nei corsi per Sommelier AIS e FISAR.