“Sul palco del Teatro Cucinelli di Solomeo è in arrivo uno dei gruppi più creativi, emozionanti e dinamici degli Stati Uniti, il Manhattan Piano Trio, definito dalla critica come un grande distacco dal consueto”

Sarà il Teatro Cucinelli di Solomeo, sabato 14 marzo, alle ore 21, ad ospitare il concerto del Manhattan Piano Trio, un ensemble che racchiude in sé, nel senso più profondo, il quartiere di New York da cui trae il nome. I tre musicisti rappresentano ambiti di provenienza e culture notevolmente differenti, eppure connessi dal piacere di fare musica insieme e dall’aver, tutti e tre, completato gli studi nella celebre Juilliard School al Lincoln Center di New York. Wayne Lee, violinista, è originario di San Francisco in California, la violoncellista Sæunn Thorsteinsdottir è nata a Reykjavik, in Islanda, e Milana Strezeva pianista, è nata a Chisinau in Moldavia ed è naturalizzata Americana.

Fin dalla sua istituzione nel 2004, il Trio ha ritagliato per sé una nicchia unica eseguendo concerti in una gamma molto ampia di impostazioni, da importanti sale da concerto di tutto il paese a nuove serie di concerti nelle città della provincia Americana. Tra gli obiettivi c’è quello favorire la crescita di nuove serie concertistiche in luoghi non abituati all’ascolto della musica classica, apparendo in piccole e sperdute località praticamente in quasi tutti gli Stati Uniti. Fortemente impegnato a educare le nuove generazioni di musicisti ed amanti della musica, il Manhattan Piano Trio è abile nel tessere nei suoi spettacoli conferenze informative, imprimendo una maggiore comprensione e chiarezza musicale per i suoi spettatori. Dopo l’uragano Katrina, il Trio è stato onorato di dare un concerto di beneficenza presso l’Università di New Orleans partecipando così allo sforzo della comunità per la ricostruzione della città dopo il catastrofico evento.

Il concerto – Aperto dal capolavoro della maturità raveliana, il Trio concepito durante un lungo soggiorno nei bassi Pirenei nel 1914 già nel clima drammatico dello scoppio della guerra, e chiuso dalla trascrizione della prima delle Jazz suites (1934) di Dmitri Šostakovic, nate dall’interesse del compositore sovietico per il più nuovo dei linguaggi occidentali, il programma proposto racchiude una suggestiva pagina del compositore estone Arvo Pärt, basata sull’Adagio della Sonata in fa maggiore K 280 di Mozart e il primo dei due Trii “elegiaci” di Rachmaninoff, opera giovanile risalente al 1892.

Il programma:
Maurice Ravel (1875-1937) Piano Trio
Modéré, Pantoum (Assez vif), Passacaille (Très large), Final (Animé)

Arvo Pärt (1935) Mozart – Adagio

Sergej Vasil’evič Rachmaninov 1873-1943) Piano Trio No. 1 in sol minore (Trio elegiaco)                             (Lento Lugubre – più vivo – con anima – appassionato – tempo rubato – risoluto)

Dimitri Shostakovich (1906-1975) Jazz Suite No. 1 [Trascr. Maria Nikishova]                                                     Waltz, Polka, Foxtrot