Il canto delle sirene d’acqua dolce di Vinicio Capossela accompagnano il calar del sole nell’Isola in cui Sergio Piazzoli sognava di far volare note in riva al lago

E’ stato il “Concerto per sirene d’acqua dolce” di Vinicio Capossela a chiudere il sipario della prima edizione di Moon in June, manifestazione promossa dalla Fondazione SergioPerLaMusica, svoltasi ad Isola Maggiore lo scorso weekend, in ricordo di Sergio Piazzoli. L’artista, anche Direttore artistico della kermesse, ha infatto deciso di dedicare una suggestiva conclusione all’amico fraterno, Sergio, e alle sirene d’acqua dolce “perché è nel canto delle sirene che ritroviamo tutti quelli che abbiamo amato”.
Emozionante l’arrivo del cantautore che, da una barca cullata dalle onde del Lago Trasimeno, è sceso a riva, si è seduto silenzioso al pianoforte e le sue note hanno iniziato ad accompagnare il tramontar del sole. Brani toccanti hanno condotto il pubblico in un viaggio intimo collettivo fatto di pensieri e ricordi in cui l’affetto per Sergio faceva da padrone… “Vorrei che fossi qui”, “Modì”, “Una giornata senza pretese”, “Non c’è disaccordo nel cielo” e, ancora, “Non è l’amore che va via”: perché “Il tempo, le persone sì vanno via. Ma non è il ricordo che va via e non è l’amore per la musica che svanisce”.
Insieme ai musicisti della band e agli archi del Trio Amadei è arrivato l’omaggio alle sirene, proprio con il pezzo “Le sirene” poiché “le sirene portano conoscenza e sono di acqua dolce, come lo spirito di Sergio”, spiega dal palco Capossela. D’acqua dolce quindi, “perché dolce, gentile, pacificante è stata la presenza di Sergio, per chi lo ha conosciuto”.
E’ stata poi la volta de “I pianoforti di Lubecca” con Capossela che racconta al pubblico quanto grande fosse il sogno di Sergio di “mettere un pianoforte su questo lago”. La sorpresa con l’attacco del brano che da “Una notte sul canale di Lubecca in una vecchia fabbrica di polvere da sparo lì giacciono nella polvere accatastati i vecchi pianoforti” viene originalmente sostituito da “Una notte sul lago di Tuoro in una vecchia fabbrica di cioccolatini perugina”.
Altri ospiti si sono poi alternati a ricordare il promoter umbro. L’Ensemble Micrologus del cui incontro il direttore artistico racconta alla platea: “un altro dono che mi ha fatto Sergio è stato quello di farmi incontrare questi straordinari musicisti durante un indimenticabile concerto davanti alla basilica di San Francesco”. Gary Lucas con cui Capossela ha duettato, sonorizzando una lettura dal suo libro “Non si muore tutte le mattine” e interpretando insieme alcune canzoni del chitarrista Jeff Buckley, altro artista che lega in un certo modo Capossela e Piazzoli: i due infatti hanno avuto modo di vederlo dal vivo a Londra insieme nel marzo del 1995. Dopo alcuni brani di Buckley interpretati anche da Alessio Franchini alla voce, la magnifica conclusione è stata con “Song to the siren” del padre Tim Buckley.
Una serata che rimarrà bene impressa nei ricordi dei fortunati che erano presenti.

(Fotografie di Marco Zuccaccia)