di Francesca Cecchini

Al Teatro di Figura, il racconto della staffetta partigiana Giulia Re in Quando c’era Pippo (OSM)

In scena sabato 5 dicembre, alle ore 21, al Teatro di Figura di Perugia, nell’ambito di #openspace15, Quando c’era Pippo, spettacolo a cura di Corsia Of e Occhisulmondo, con Greta Oldoni, Samuel Salamone e con Daniele Aureli.

Lo spettacolo – Giulia e il suo sogno di diventare dottoressa, Emilio che vuole fare il calciatore: due desideri che a sentirli possono suonare banali ma che hanno invece grande importanza all’interno del contesto storico durante cui si svolge la storia. Siamo nel periodo che va dal 1940 al 1945, quando provare questi desideri era un “lusso” che non tutti potevano permettersi. Uno scantinato buio, una finestra del sotto scala, una radio, un contatto limitato con il mondo e le staffette partigiane: tutto questo in “Quando c’era Pippo”. Pippo, quel rumoroso aereo che arrivava, al suon della sirena, per terrorizzare ed uccidere. Pippo che sterminava impietosamente senza guardarsi mai indietro. Due ragazzi che lottano ogni giorno come fosse l’ultimo, che cercano di programmare un qualcosa che non sanno neanche se potrà accadere, che provano a guardare il mondo con occhi ottimisti, nonostante tutto, intorno a loro, continui a crollare. Tutto ciò che oggi diamo per scontato era allora fonte di gioia. Una gioia che non siamo in grado di comprendere, perché tanta privazione noi non ne abbiamo mai provata noi, i giovani di oggi.

Arrivato in finale al Premio Scenario Infanzia 2012, Quando c’era Pippo è tratto dal diario di Giulia Re, nonna dell’attrice Greta Oldoni e suggestiva narratrice fuori scena.

“Qualche anno fa – racconta Greta Oldoni – ho chiesto a mia nonna di riscrivermi i suoi ricordi di guerra; ricordi che per anni mi sono stati raccontati anche in modo ironico. Ho voluto condividere queste memorie con la compagnia, con l’idea di dare vita a un periodo storico italiano, la Resistenza, vissuta in una città, Milano, da una famiglia semplice e popolana che non ha mai chinato la testa sotto le bombe lanciate dal Republic P47 Thunderbolt detto Pippo, un piccolo aereo che passava nei cieli del nord Italia nella fase finale della seconda guerra mondiale, sganciando bombe e volando a bassa quota. Mia nonna, Giulia Re, mi ha lasciato un diario, con le sue testimonianze di quel periodo, con le sue paure e la sua voglia di ribellione”.