La summa dell’amore di Giovanni Allevi ha conquistato Perugia. Con “Love” il Maestro ha raccontato la sua personale “Divina Commedia” al pianoforte in un teatro Morlacchi gremito di pubblico.
di Francesca Cecchini
“Che emozione! Che grande emozione essere qui!” con queste parole Giovanni Allevi ha salutato il folto pubblico accorso al Teatro Morlacchi di Perugia durante la prima serata del concerto dedicato a “Love” (Sony Music), ieri sera 25 maggio, nell’ambito della Stagione Umbria Eventi d’Autore. Un palco importante questo dell’acropoli umbra che lo ha visto diplomarsi in pianoforte al Conservatorio Francesco Morlacchi esattamente 26 anni fa. “La partecipazione del pubblico è un segno indissolubile di quell’affetto e farò di tutto per continuare a meritarlo”. E si è meritato ogni applauso ricevuto il Maestro che, tra musica e parole, ha conquistato la platea nota su nota.
Il concerto Durante la serata Allevi si è “spogliato” davanti al pubblico regalando tutto se stesso ed andando oltre la mera capacità artistica di miscelare suoni tradizionali a note contemporanee. Sul palco, con lui, nelle tracce di Love, c’era infatti la sua vita. Di volta in volta, collocando ogni brano in una dimensione spazio-temporale (ed emotiva) precisa, il pianista ha condotto il pubblico all’interno di ogni composizione, spiegando che l’amore (e, in questo caso, la sua ispirazione) nasce da piccoli e grandi gesti improvvisi che si palesano nel vissuto quotidiano. Valga per questo, tra gli altri, It doesn’t work nata durante un soggiorno in albergo dalla semplicità di un addetto alla manutenzione che cercava di far funzionare l’aria condizionata fino all’evidente commento, dopo ore di lavoro, “non funziona”; Asteroid 111561 un asteroide che la Nasa ha intitolato al Maestro e che lui stesso immagina, più che un composto roccioso, come una fiorente terra rigogliosa e ricoperta di vegetazione; The Other Side of Me che rappresenta un “complesso autoritratto” del pianista in cui dialogano due degli aspetti peculiari del suo stile e del suo carattere, una parte più giocosa ed una più intrigante che nel brano si esprimono in un connubio di musica antica e ritmiche contemporanee. Un’infinità di sensazioni che arrivano a toccare tasti sensibili quando sono incentrate sulla propria famiglia. “La mia vita di artista – ha raccontato Allevi – mi tiene lontano, spesso, dai miei due bambini. Una sera, rientrando nella mia casa a Milano ho sentito tanta nostalgia. Ecco perché è nato il brano La stanza dei giochi”. E, ancora, descrive al pubblico una riunione della sua numerosa famiglia nel suo bilocale a Milano durante cui il baccano era assordante. In cerca di tranquillità si è isolato in una delle due stanze, ha chiuso gli occhi e il rumore ovattato ha dato vita ad una dolce melodia, My Family. “Tutto sommato quella gabbia di matti è la mia famiglia” spiega sorridendo e dichiarando il grande amore che nutre per tutti i suoi familiari.
Un intimità condivisa con generosità, passione e sincerità che tornerà in scena anche questa sera sempre al Teatro Morlacchi, alle ore 21.
(fotografie di Marco Agabitini)