Con i ritratti di Rita Albertini e le fantasiose composizioni in ferro dell’esordiente Alberto Brutti, si chiude al Fuseum di Perugia il percorso artistico itinerante, iniziato a Palazzo della Penna e a Palazzo Cesaroni, che ha visto protagonisti Bettina e Brajo Fuso
Sarà inaugurata domani, 29 dicembre alle ore 18, al Fuseum di Perugia ‘Omaggio a Bettina e Brajo Fuso’ che vedrà allestito nelle sale del museo il connubio di Diversamente ritratti di Rita Albertini e Geometrie fantasiose di ferro di Alberto Brutti. L’esposizione, a cura di Andrea Baffoni e Francesca Duranti, sarà aperta al pubblico da un concerto dei TriTone (Andrea Agostini al clarinetto e al clarinetto basso, Umberto Ugoberti alla fisarmonica e all’accordina, Franco Speziali alle percussioni). Seguirà ‘Incontri di Cultura e gastroMania’, aperitivo conviviale alla Sala Bettina che sarà occasione per visitare in anteprima il nuovo caffè letterario del Fuseum.
Omaggio a Bettina e Brajo Fuso La mostra-omaggio dei due outsider del mondo dell’arte, Rita Albertini e Alberto Brutti, chiude al Fuseum l’anno del trentennale dalla scomparsa di Bettina Rampielli, celebrata precedentemente con una grande esposizione di sue opere, accompagnata per l’occasione dai lavori di altri artisti, a Palazzo della Penna e a Palazzo Cesaroni. Per questo evento i curatori Andrea Baffoni e Francesca Duranti hanno voluto invitare al Fuseum la pittrice non convenzionale Rita Albertini e lo scultore-assemblatore Alberto Brutti, al suo esordio. La mostra vuol anche riaccendere i riflettori sul Fuseum, rinnovato, ristrutturato, pronto per ospitare eventi, stage di artisti, spettacoli per adulti e
bambini, concerti e presentazione di libri.
Gli artisti in mostra “Quale luogo migliore – si legge in una nota dei curatori – per Alberto Brutti di prendersi licenza di giocare con l’ironia delle sue sculture ludiche in ferro in un luogo come il Fuseum, omaggiando il padrone di casa Brajo Fuso. Nelle sue sculture Brutti sperimenta e declina geometricamente e giocosamente il suo essere allo stesso tempo mastro e artista. Il suo nascere forgiatore, artigiano, lo eleva alle soglie dell’arte, ma lui si sente un creativo puro che ha trovato nella scultura il cuore del suo linguaggio. Rita Albertini ha cercato di accostare la sua pittura di figure allegoriche alla tradizione pittorica di Bettina, cercando nel contrasto stilistico la chiave di lettura più adeguata per esprimere un percorso che resta pur sempre legato ai principi della tradizione della pittura da cavalletto. Ciò nonostante si rilevano alcune similitudini fra le due pittrici, poiché entrambe giungono mature all’Accademia, frequentandola irregolarmente e mantenendo una forte autonomia espressiva, e restando fortemente legate al proprio maestro: Bruno Orfei per Albertini, e Arturo Checchi per Bettina. Entrambe acquisiscono insegnamenti fondamentali per la propria crescita, mettendoli poi in pratica e trovando una cifra stilistica autonoma anche grazie alla frequentazione dei circoli artistici perugini”.
La mostra si protrarrà fino al 30 gennaio 2017. Sarà visitabile la domenica dalle ore 10 alle ore 13 e tutti i giorni su appuntamento ( prenotazione 349.5774738).