Un nuovo spazio in cui curiosare tra scaffali pieni di libri, gustare cultura in angoli letterari, partecipare a laboratori e trovare spunti di riflessione personali o collettivi per confrontarsi con altri abitanti del pianeta Mannaggia, questo e molto altro nella libreria che Francesca Chiappalone e Carlo Sperduti apriranno il prossimo mese di febbraio a Perugia

Di Francesca Cecchini

Arriva – dritto dritto dall’omonimo racconto di Carlo Sperduti – in via Cartolari, a Perugia, Mannaggia – Libri da un altro mondo, un nuovo spazio culturale che andrà ad inserirsi nel contesto sociale del centro storico del capoluogo umbro. Un ‘pianeta’ pieno di libri in cui trovare editoria indipendente, libri illustrati, graphic novel, ma che vuol anche fortemente rappresentare un luogo di incontro e condivisione per chiunque sentirà il piacere di confrontarsi con gli altri abitanti che vi ‘graviteranno’ intorno. Sabato 18 febbraio, dalle ore 16 in poi, Francesca Chiappalone e Carlo Sperduti, questi i nomi dei due ‘generatori’ del moto di rivoluzione del pianeta Mannaggia, da molti anni impegnati nel tessuto culturale della città, apriranno le porte dell’originale ambiente tra curiosità e brindisi inaugurale.

Cosa rappresenta il pianeta Mannaggia?

Il pianeta Mannaggia – ci spiegano Francesca e Carlo – è apparso per la prima volta in un racconto. Il protagonista di quel racconto costruisce il pianeta per spedirlo in dono alla sua compagna lontana. Lo costruisce in modo che le condizioni di vita siano le migliori possibili e che i suoi abitanti non muoiano mai, con l’intento di trasferirsi lì nel giro di un paio di anni. Ne sono trascorsi di meno da quando il racconto è stato scritto e noi, Francesca e Carlo, primi abitanti di Mannaggia, ci stiamo trasferendo davvero: abbiamo pensato che la cosa più vicina al pianeta del racconto, ossia alla felicità, fosse in questa realtà un luogo pieno di libri in cui incontrare autori, illustratori e lettori di tutte le età, in cui organizzare attività e laboratori per grandi e piccoli; un luogo che possa diventare un punto di riferimento culturale e un punto d’inizio per la costruzione di un altro mondo, a cui tutti sono invitati a partecipare. Dunque: “Mannaggia – Libri da un altro mondo”.

Come nasce l’idea di cimentarsi, in un momento economico difficile come quello che stiamo vivendo, nell’apertura di una libreria?

Veniamo entrambi da studi e passioni in campo umanistico e siamo da anni a stretto contatto con il mondo dei libri. In vario modo ne abbiamo fatto e ne facciamo parte: scrittura, comunicazione, organizzazione eventi… di conseguenza il tentativo di creare un progetto in quest’ambito, quello che meglio conosciamo e che più ci interessa, è stato a un certo punto spontaneo. Il rischio economico fa parte del gioco: d’altra parte, di un lavoro fisso finora non abbiamo visto nemmeno l’ombra. Allora ben venga il rischio, se è quello di crearcelo noi, il lavoro, con ciò che ci piace.

La maggiore difficoltà incontrata e il ricordo più piacevole di questo percorso di apertura?

Daremo un’unica risposta: la maggior difficoltà per noi sta nell’orientarci nel labirinto burocratico cui stiamo passando attraverso. Allo stesso tempo, questa difficoltà genera a volte situazioni e atmosfere più che fantozziane, e già un po’ ne ridiamo, prima ancora di esserne usciti.

Quali sono le vostre aspettative?

Ci aspettiamo di leggere e di far leggere molto, e soprattutto di leggere e far leggere bene. Vorremmo inoltre che il nostro pianeta fosse percepito come un luogo in cui trascorrere del bel tempo, non solo quello necessario all’acquisto di un libro, ma anche quello in cui si sta in un punto per il piacere di esserci.

Come sarà organizzata questa libreria?

La libreria sarà quasi interamente dedicata a piccole e medie case editrici indipendenti, in particolar modo a quelle che pubblicano narrativa, libri illustrati e graphic novel. Ciò non vuol dire che la saggistica non troverà il suo cantuccio da noi: gli unici libri che abbiamo deciso di non trattare, a prescindere dal genere, sono quelli di case editrici che chiedono un contributo economico agli autori, sia esso in denaro o tramite l’obbligo di acquisto di un certo numero di copie. Proprio per mettere in risalto la varietà e la ricchezza dell’editoria indipendente di qualità, i libri saranno divisi per editore: ognuno avrà il suo spazio, così da permettere ai visitatori di esplorare più facilmente i singoli cataloghi e rendersi conto delle varie linee editoriali e delle scelte, sia contenutistiche che tecniche e artistiche, di ogni redazione. Avremo inoltre una selezione di classici. Infine, metteremo a disposizione un tavolino su cui giocare a scacchi e a “Quarto”, un gioco bellissimo che abbiamo scoperto da poco.