Una lunga cerimonia per inaugurare il nuovo anno accademico ha preso piede tra la biblioteca dell’ABA e il complesso di San Bevignate. Tante le soddisfazioni per il presidente Mario Rampini e per il direttore Paolo Belardi che, sin dall’inizio del loro mandato, si sono fortemente impegnati per dar lustro alla realtà, portando a raddoppiare le iscrizioni rispetto a quelle dello scorso anno
Taglio del nastro per l’anno accademico 2016-2017 dell’Accademia delle Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia che giunge al suo quattrocentoquarantaquattresimo anno di vita. Quasi seicento gli studenti proiettati dall’istituto verso nuove frontiere tra pittura, scultura, scenografia e design, a dimostrazione del grande salto d’iscritti (passati da 220 del 2012-2013 agli attuali 572). Un risultato fortemente voluto dal presidente Mario Rampini e dal direttore Paolo Belardi all’inizio del loro mandato. In attesa dell’arrivo del ministro dell’Istruzione per la firma dell’accordo di programma, previsto tra circa una settimana, l’accademia ha festeggiato con Beverly Pepper, Pamela Villoresi, Claudia Conforti e tanti altri grandi nomi nazionali e internazionali, insieme ai rappresentanti delle Istituzioni, degli studenti e di una delegazione dell’Università d’Arte di Nara, arrivata dal Giappone per promuovere lo scambio di docenti e studenti, e aprire quindi un nuovo bacino d’iscritti. Presenti la mattina, oltre a Rampini e Belardi, l’assessore alla Cultura, Turismo e Università del Comune di Perugia, Teresa Severini, e il presidente di Sistema Museo, Gianluca Bellucci.
Ad aprire la cerimonia, alla biblioteca dell’accademia, è stata l’artista internazionale Beverly Pepper che ha donato alla “Vannucci” l’opera Ascensione (di formato ridotto rispetto a quella monumentale installata ad Assisi), ripristinata insieme ad un gruppo di studenti dell’Accademia, nel suo studio-atelier tra le campagne di Todi. “Hanno fatto tutto da soli – ha commentato la Pepper – mentre io stavo sempre a guardarli. Avevano un entusiasmo incredibile, era molto bello da guardare. Non vorrei dirlo davanti a voi uomini, ma queste donne erano incredibili! Era come se avessero passato una vita con saldatrici, seghe e frese. Mi ha fatto davvero piacere guardarle. Loro erano lì per imparare, potevano fare qualunque cosa, ma dovevano finire la scultura da mettere in Accademia. Non vorrei offendere gli uomini qui presenti, ma non potete immaginare come hanno lavorato queste donne! Sono qualcosa di incredibile, come hanno lavorato, come hanno preso strumenti che non avevano mai visto. Le ho sentite proprio come sorelle… e io non ho sorelle”.
Il pomeriggio, nel complesso di San Bevignate, è stato aperto dai saluti del presidente Mario Rampini, seguito dagli interventi di Fernanda Cecchini, assessore alla Cultura della Regione Umbria, di Erika Borghesi, consigliere della Provincia in qualità di delegato del presidente Nando Mismetti, di Urbano Barelli, vice-sindaco di Perugia, di Teresa Severini, assessore alla Cultura del Comune di Perugia, degli studenti Caterina Orrù, Giada Bizzarri, Matteo Mariotti Paradisi, e di Takahashi Kenji, docente di Pittura nella Università d’Arte di Nara, in Giappone, arrivato per l’occasione insieme al professore di Pittura tradizionale giapponese, Ishimata Akira. Rampini ha sottolineato i numeri: “Siamo passati dai 220 studenti del 2012-2013, ai 402 nel 2015-2016 agli attuali 572. Con la particolarità che ora gli italiani sono quasi la metà, sono tornati ad iscriversi, quindi non ci sono più solo studenti cinesi”. Poi ha illustrato i passi della statizzazione: “Il primo obiettivo è l’accordo di programma – sottolinea – che deve essere firmato con la compartecipazione degli enti locali (Regione, Provincia e Comune). Di durata triennale, prevede l’erogazione dei finanziamenti diretti e di sostegno indiretto (come uso locali della sede, etc.). Un accordo che in tre anni consente di svincolare fondi (4 milioni di euro per tutte e cinque le Accademie italiane, di cui solo 3 hanno i requisiti, vale a dire Perugia, Genova e Verona) che annualmente la legge nazionale prevede per le accademie civiche. Il primo aprile è previsto l’incontro con il ministro Valeria Severi, in Accademia, per la firma dell’accordo di programma. Subito dopo ci sarà il passaggio che il Ministero dovrà fare, un regolamento, previsto dalla legge 508, dove si stabilizzeranno tutte le procedure della statizzazione, un iter che dovrà essere seguito da vicino, affinché tutto vada a buon fine. L’arco di tempo per chiudere la statizzazione sono i tre anni, ma spero che tutto possa concludersi molto prima, quanto meno entro un anno il regolamento”. Immancabile il punto sulla situazione degli interventi strutturali: “Proseguono i lavori finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per ristrutturare tutta l’area a valle, avendo bisogno di spazi per il consistente incremento degli studenti e, in vista, di un ulteriore aumento di iscritti grazie ad ulteriori accordi, probabilmente anche con il Giappone. L’altro intervento che sto seguendo è l’imminente rifacimento del grande magazzino da convertire in aula polifunzionale, con il progetto già pronto. In sostanza, conto di portare avanti i lavori di ristrutturazione del primo lotto, già finanziato, entro il 2017. Nel 2018 l’altro secondo lotto di ristrutturazione”. Dopodiché, sensibile alle parole degli studenti intervenuti, lancia la proposta che tanti ragazzi attendono: “Mi impegno a fare una mostra annuale con le loro opere”. Il professor Belardi si è invece soffermato sul concetto di qualità: “Nell’anno accademico 2015/2016 (che di fatto cede ufficialmente il passo all’anno accademico 2016/2017) abbiamo cercato di rendere qualitativa la crescita quantitativa di questi ultimi anni: i 220 studenti dell’anno accademico 2012/2013, infatti, oggi sono diventati quasi 600. Ora l’Accademia è frequentata da molti studenti, che peraltro non provengono solo dalla Cina (anche se il contingente cinese è ingente e rappresenta il 35% degli iscritti), ma anche da molti altri Paesi: Algeria, Brasile, Corea del sud, Iran, Messico, Romania, Russia, Spagna e Stati Uniti d’America. In tal senso, il cammino verso la qualità (compresa la sinergia con l’Università per il nuovo corso di laurea di Design), oltre che dall’integrazione culturale e dal reclutamento di docenti di chiara fama, è stato contrassegnato dalla promozione di quattro attività sinergiche (didattica, ricerca, terza missione e internazionalizzazione) volte ad allineare l’Accademia all’Università”.
A concludere la giornata è stato il momento di consegna dei Diplomi ai nuovi Accademici. Tra quelli d’onore: Paolo Bolpagni (storico dell’arte), Claudia Conforti (storico dell’architettura), Isabella De Bellis Sciarra (avvocato), Andrea Margaritelli (ingegnere e manager), Antonio Paolucci (storico dell’arte e già ministro Mibac), Roberto Segatori (sociologo), Nello Spinelli (manager), Marco Tarquinio (giornalista, direttore de L’Avvenire), Pamela Villoresi (attrice). Tra gli accademici di merito: Gillo Dorfles (artista e critico), Laura Farina (artista), Hey Sug Jang (scultrice), Cesare Mirabella (pittore), Maria Mulas (fotografa), Pietro Carlo Pellegrini (architetto), Ivan Theimer (scultore).
(Fotografie di Giancarlo Belfiore e Deborah Fanini)