Il rilancio dell’Umbria passa per UJ, icona rappresentativa di una regione che, nonostante sia stata ferita, rimane in piedi ed è pronta ad accogliere uno dei più grandi festival del panorama musicale. A luglio anche la finale del contest che permetterà a giovani artisti di esibirsi sul palco della prestigiosa manifestazione

di Francesca Cecchini

Dal 7 al 16 luglio, queste le date prefissate per la 44esima edizione di Umbria Jazz a Perugia. A presentare la manifestazione, questa mattina a Palazzo Donini, Stefano Mazzoni (vicepresidente Fondazione di partecipazione UJ), Catiuscia Marini (presidente Regione Umbria), Andrea Romizi (sindaco di Perugia) e Carlo Pagnotta (direttore artistico UJ). Immancabile la presenza del presidente della Fondazione di partecipazione Umbria Jazz, Renzo Arbore, seppur non fisica, ma in un video. Umbria Jazz 2017 si svolgerà principalmente tra Arena Santa Giuliana, Galleria Nazionale dell’Umbria e Teatro Morlacchi, con un’anteprima a Norcia l’1 e 2 luglio, con protagonisti i Funk Off e l’orchestra di Renzo Arbore, più altri musicisti che verranno scelti nelle prossime ore. Tra i concerti da segnalare quello di apertura dei Kraftwerk, quello di Brian Wilson sabato 15 luglio; UJ partecipa a tre importanti anniversari che segnano il 2017 del mondo del jazz: il centenario della nascita di Thelonious Monk, Ella Fitzgerald e Dizzy Gillespie, tutti nati nel 1917. Tre miti cui il festival dedica appositi concerti. Altri omaggi riguarderanno Celia Cruz, George Gershwin, i cantautori italiani tra cui Luigi Tenco, Fats Waller, Frank Zappa, Astor Piazzolla, Gil Evans.

Interventi Grandi i complimenti che il presidente ha rivolto a Pagnotta che “ancora una volta ci stupisce tutti con un palinsesto ricco di sorprese”. Lo storico conduttore di Quelli della notte ha tenuto a raccomandare, tra i vari appuntamenti di qualità, quello con “l’amica Dee Dee Bridgewater”, vecchia conoscenza, nonché ospite più volte delle sue trasmissioni, e il concerto di James Cullum “di cui non si sentiva parlare da molto ma che rappresenta uno dei più bravi, forse il più bravo, pianista al mondo”. A Mazzone sono spettati i saluti di routine e i ringraziamenti a sponsor ed istituzioni. La presidente Marini, felice di ospitare la conferenza, ha ringraziato a sua volta Umbria Jazz, “festival principe di questa terra che ne porta anche il nome”, che aiuta a raccontare la nostra regione ovunque. “Una regione – ha continuato la Marini – che, seppur ferita in qualche luogo, è comunque accessibile e fruibile”. A farle eco è stato il sindaco Romizi che ha definito la manifestazione “un evento che ci contraddistingue”. Il primo cittadino ha tenuto anche a manifestare il suo apprezzamento per la capacità di UJ di riuscire a coinvolgere rilevanti realtà del territorio e, soprattutto, per l’attenzione che la fondazione riserva alle nuove generazioni, coinvolgendole in momenti importanti di formazione.

Curiosità Ci sarà poi il Conad Jazz Contest (riservato ad artisti under 35), organizzato in collaborazione con Conad, main sponsor UJ, giunto al sesto anno, che vede la partecipazione di ben 250 gruppi provenienti da tutto il mondo, con oltre mille musicisti in gara. Le dieci band più votate avranno la possibilità di esibirsi sul palco di UJ. Un’edizione, questa, internazionale come mai prima d’ora. Considerando i leader delle varie band, gli artisti che parteciperanno provengono da Italia, Usa, Brasile, Cuba, Giappone, Colombia, Benin, Germania, Inghilterra, Polonia, Canada, Cile, Israele, Francia, Scozia, Austria, Malesia, Corea, Honduras, Cina (per la prima volta è in arrivo la prima jazz band interamente cinese), Turchia, Repubblica Ceca.

Per il programma dettagliato consultare il sito ufficiale Umbria Jazz