Un’accurata e intensa ricostruzione dell’identità femminile in scena in prima nazionale al teatro Vascello di Roma. Lucilla Galeazzi e Maria Rosario Omaggio danno voce alle donne e al loro ruolo fondamentale, quasi sempre dimenticato, durante il più grande e devastante massacro bellico che la storia ricordi, la prima guerra mondiale. A marzo lo spettacolo arriva al Secci di Terni

di F.C.

Sarà il tetro Vascello di Roma il prossimo 20 febbraio ad ospitare la prima nazionale di “Il fronte delle donne”, di e con Lucilla Galeazzi per la regia e l’allestimento di Maria Rosaria Omaggio. “Senza il loro lavoro, il Paese si sarebbe fermato. Eppure il loro ruolo è sbiadito, spesso distorto. Quasi completamente omesso. Dov’erano e dove sono le donne che hanno partecipato al farsi della storia? Perché scompaiono così facilmente dalla memoria collettiva? Si tratta di una censura consapevole e voluta, oppure, cosa ancora peggiore, di un’incapacità quasi automatica di riconoscere autonomia al pensiero femminile?” queste le domande da cui nasce la performance che svela il fondamentale ruolo delle donne, quasi sempre dimenticato, durante il più grande e devastante massacro bellico che la storia ricordi: il conflitto della prima guerra mondiale del ’15-’18.

Lo spettacolo, ideato e interpretato dall’umbra Lucilla Galeazzi, tra le più autorevoli voci della musica popolare italiana, si apre con una coinvolgente introduzione letteraria di Maria Rosaria Omaggio che riporta il pubblico indietro di un secolo, interpretando alcune poesie di guerra di Ungaretti, le pagine più significative dal voluminoso “Parla una donna – Diario di guerra” di Matilde Serao e i versi femministi di Ada Negri. Inserito tra gli spettacoli di interesse nazionale nell’ambito delle celebrazioni governative 2014-2018 per il centenario della Prima Guerra Mondiale, “Il fronte delle donne” porta sul palco otto voci femminili che alternano recitazione e musica, accompagnate da due chitarre e da diversi documenti video. Narrazioni e testimonianze dirette e storiche si alternano a canti di soldati e donne. Immagini di repertorio si fondono invece con luci e atmosfere per riportare in vita i ricordi che sono le radici della vita femminile dal 1915 in poi. Un viaggio nel tempo feroce della guerra in cui le prostitute portate al fronte nei cosiddetti “casini di guerra” erano obbligate a ritmi inumani, fino a centoquaranta rapporti al giorno. Un tempo in cui le operaie che si ammalavano per i massacranti ritmi di lavoro non potevano restare a casa per paura di essere licenziate, in cui il lutto si trasformò da avvenimento doloroso e privato, a condizione diffusa e pubblica cui le donne (intellettuali e non) reagirono coraggiosamente formando associazioni per l’aiuto ai militari, sostegno alle famiglie, raccolta di fondi per il fronte. La Galeazzi si è personalmente occupata delle accurate ricerche per riportare alla luce storie e vicende dimenticate. È infatti un infelice dato di fatto la naturalezza con cui i nomi femminili vengono trascurati, persi nella preziosa ricostruzione della tela narrativa di un popolo, di un Paese. Purtroppo spesso sono proprio le donne a tapparsi gli occhi e la bocca di fronte alla Storia, scritta dai vincitori, preferendo riconoscersi nelle splendenti e rappresentative figure maschili, piuttosto che chiedersi il perché del silenzio sui contributi femminili. Ricordare l’inferno di quel conflitto è doveroso per ritrovare la memoria della Grande Guerra al femminile e capire come e quanto cambiarono le vite quotidiane di milioni di uomini e donne.

Il fronte delle donne con Maria Rosaria Omaggio, Lucilla Galeazzi, Sara Marchesi (mezzosoprano), Chiara Casarico (mezzosoprano), Susanna Buffa (soprano), Susanna Ruffini (soprano), Marta Ricci (soprano), Nora Tigges (soprano), Stefania Placidi (chitarra), impressioni visive realizzate dal videoartista Carlo Fatigoni, fonica a cura di Eugenio Valente, luci di Stefano Berti. Lo spettacolo sarà in scena al teatro Vascello fino al 25 febbraio (prenotazioni 06.5881021 /- 06.5898031) per poi salire sul palco del teatro Sergio Secci di Terni il 15 e il 16 marzo.