Con un’anteprima il giovedì 6 quattro giorni di eventi per celebrare la bellezza della parola scritta. Mostre, carteggi che hanno fatto la Storia del Paese, attualità e personalità di spicco della cultura italiana, un festival con appuntamenti davvero unici
Si parlerà di censura e di autocensura, di Rete e di libertà d’espressione.
Intrattenimento con incontri sull’all’arte e sulla musica, saranno previsti laboratori per i bambini e tutte le sere la sagra con il meglio delle tipicità locali.
Un format unico, un borgo affascinante e tanti appuntamenti: dal talk show, agli spettacoli, passando per convegni, musica e approfondimenti storici. Il tema centrale saranno gli scambi epistolari di persone che hanno fatto la storia del Paese o che, attraverso le proprie corrispondenze, ci hanno lasciato le loro testimonianze e i loro indimenticabili vissuti. Un evento che si è costruito negli anni una veste unica e che riesce ad unire in un modo unico il dibattito sull’attualità, l’analisi storica e sia la sociologica che la letteratura, attraverso le corrispondenze reali o immaginarie, coinvolgendo tutti gli spazi del borgo.
Questo festival nasce nell’ambito del Premio nazionale Vittoria Aganoor Pompilj, giunto ora alla 20^ edizione. Un concorso molto seguito dalle piccole e grandi case editrici italiane, che comprende anche una seconda sezione riservata a componimenti in forma di lettera rivolti a scrittori o aspiranti tali.
Organizzato e promosso dal Comune di Magione – Ufficio cultura, l’evento si svolge, come da tradizione, nello splendido scenario naturale del borgo di Monte del Lago affacciato sul Trasimeno, con la Villa Aganoor, appartenuta alla celebre poetessa, che sarà la location principale, insieme alle vie e alle piazze del paese.
I temi, gli incontri e gli ospiti del Festival delle Corrispondenze 2018
Giovedì 6 settembresi terrà l’anteprima di questa manifestazionecon il giornalista Sandro Allegrini alle prese con una raccolta delle epistole familiari del grande artista rinascimentale Michelangelo Buonarroti, tradotte in lingua magionese-perugina.
Con la conferenza di apertura il Festival entra nel vivo alle ore 16 di venerdì 7 settembre, da sempre legata al tema della mostra, dove interverranno l’assessore alla cultura della Regione Umbria Fernanda Cecchini; il Sindaco di Magione Giacomo Chiodini; Presidente del Consiglio Comunale di Magione con delega alla cultura Vanni Ruggeri; Magnifico Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia Giuliana Grego Bolli; Lo storico Francesco Biscione; l’archivista Valentina Stazzi; Mario Squadroni, Università di Perugia.
Al termine sarà inaugurata in anteprima nazionale la mostra-evento Aldo Moro. Lettere nel tempo, realizzata in collaborazione con l’Archivio Flamigni di Roma (che conserva le carte provenienti dall’archivio personale della famiglia Moro), dedicata al grande statista, nell’anno in cui ricorrono i 40 anni dalla morte. Sarà esposta la corrispondenza originale di Aldo Moro nel corso della sua vita, documenti fotografici e multimediali, giornali e testimonianze, per poi arrivare ad una ricca ed inedita collezione di lettere di solidarietà inviate da ogni angolo d’Italia alla famiglia Moro nei giorni della prigioni e successivamente nel corso degli anni.
Nel tardo pomeriggio si terrà la presentazione del libro Far web, il lato oscuro di internet,del giornalista e scrittore Matteo Grandi. Insieme all’autore ci sarà anche il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) Antonio Nicita.
Lo spettacolo musicale “Dalla malavita romana al folk d’autore” della Banda Jorona chiudela prima giornata del Festival; una ricerca sulle storie d’amore, carcere e coltello, caratterizzate dalla vena sanguigna e romantica della città di Roma.
Il direttore Alberto Sorbini coordinerà l’incontro sulla questione della censura e dell’autocensura nelle corrispondenze pubbliche e private nel convegno in programma per sabato 8, che sarà organizzato dall’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea (ISUC).
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Magione Giacomo Chiodini e di Mario Tosti Presidente dell’Isuc, seguiranno gli interventi e le riflessioni di Fabio Caffarena dell’Università degli studi di Genova sul tema Combattere con le parole. Soldati e scrittura nella Grande Guerra; Mauro Canali dell’Università degli studi di Camerino su La censura durante il fascismo. L’Ovra, occhi e orecchi del regime; Giuseppe Moscati, presidente Fondazione centro studi Aldo Capitini, con Aldo Capitini intellettuale scomodo tra emarginazione e censura. Note dal suo epistolario; Giovanni Dozzini, giornalista e scrittore, affronterà il tema de I nuovi censori. Paradossi e freni inibitori nella corrispondenza digitale ai tempi dei social.
Si parlerà ancora di Rete, di libertà e di rinnovate censure in una tavola rotonda sulla comunicazione contemporanea insieme Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) al Mario Morcellini, il linguista, nonché sociologo della comunicazione, critico letterario e scrittore Massimo Arcangeli, il sociologo, saggista e docente italiano Giovanni Boccia Artieri.
Un incontro dedicato alle 140.000 lettere ricevute da Gigliola Cinquetti, inviate dai suoi fan nel periodo del suo maggior successo, presentate in un originalissimo docu-film: Non ho l’età – Ilritornello che ha commosso un’intera generazione di migranti, sarà uno dei tantissimi appuntamenti di sabato.
A parlarne ci saranno il regista Olmo Cerri insieme a Quinto Antonelli della Fondazione Museo Storico del Trentino.
Nella mattinata è prevista una suggestiva passeggiata lungo le vie e le piazze di Monte del Lago alla scoperta di vite e storie attraverso le lettere, realizzata in collaborazione con la Compagnia teatrale Laboratorio del Martedì e la delegazione FAI Trasimeno. E ancora spazio alla musica con il concerto serale del pianista jazz Giovanni Guidi, reduce dal grande successo al teatro Morlacchi nell’edizione di Umbria Jazz 2018.
Domenica 9, giornata conclusiva del Festival, presenterà un ricco programma, pieno di appuntamenti. Si comincia alle 11 con la lectio magistralisdel prof. Miguel Gotor, storico, politico e docente all’Università di Torino, autore di fondamentali studi sul “caso Moro” tra cui Il memoriale della Repubblica e Aldo Moro. Lettere dalla prigionia.Introduce Vanni Ruggeri, Presidente del Consiglio Comunale con delega alla cultura.
Alle 17.30 si terrà l’attesa cerimonia di premiazione della 20^ edizione del Premio nazionale Vittoria Aganoor Pompilj, l’unico premio in Italia dedicato esclusivamente a corrispondenze, carteggi ed epistole, finalizzato alla valorizzazione del lavoro di studiosi, archivisti e ricercatori oltre che a rinnovare e mantenere viva l’arte perduta di scrivere lettere.
Alle 19 l’autore Saverio Tommasi, giornalista e reporter di Fanpage.it, insieme al giornalista Michele Bellucci, parlerà del libro Siate ribelli, praticate gentilezza.
L’evento di chiusura del Festival si ricollega idealmente alla mostra allestita in Villa Aganoor ed è affidato al direttore de L’Espresso Marco Damilano con il reading Un atomo di verità. Che cosa ha perso l’Italia con la morte di Moro. Damilano torna alle nove del mattino del 16 marzo 1978, l’istante in cui il presidente della Dc fu rapito e gli uomini della sua scorta massacrati; l’inizio di un dramma nazionale e di una lunga rimozione. Quello del giornalista è un viaggio nella memoria personale e collettiva, nei luoghi, nelle correlazioni con altri protagonisti di quegli anni come Sciascia e Pasolini. Le carte personali di Moro rimaste finora inedite, le foto, i ritagli, gli scambi epistolari con politici, intellettuali, giornalisti, persone comuni. Il reading sarà introdotto da una presentazione di Ilaria Moroni, direttrice dell’Archivio Flamigni, centro di documentazione che conserva gran parte dei materiali utilizzati da Damilano per la sua ricerca.
Ci sarà spazio anche per i più piccoli con laboratori artistici dedicati ai bambini di tutte le età. La convivialità del buon cibo in un ambiente condiviso, non mancherà neanche in questa edizione, con i piatti de la Zzurla: dal 6 al 9 settembre, dalle ore 19, protagonista la buona cucina tradizionale, da degustare a lume di candela nel giardino di Villa Aganoor, tra cui i famosi Zzurlini, piatto tipico della festa.