di Pasquale Martino

Dolce l’eco

delle cose intorno

il fruscio delle foglie al vento

e lo zirlar

dei merli tra gli olivi

Dolce l’eco

che mi torna

il cinguettar

dei passeri a far nido

ed il brusio che avverti

dell’Upupa

a sfamar

la prole tra i becchi aperti

ad aspettar quel rito

Soffia tenue

refolo di vento

a portar gli ingenui odori

quell’odor menta

e della malva in fiore

Eppur mi beo

dell’infinito canto il trillo

del grillo

alterno

tra lo zompettar l’erbetta

ed il rovo

mentre intento

a far di colazione

un rito

con fresco pane

formaggio pecorino

ed un bicchier di vino

di questo pasteggiar divino

un dolce poetar

ai piedi di un ulivo!