Danza, spettacoli di prosa, classici e musical in scena questa settimana nei teatri umbri tra Perugia, Assisi, Gubbio, Terni, Narni, Solomeo, Corciano e Magione
di Fra. Cec.
Martedì 19 febbraio al teatro Ronconi di Gubbio e dal 20 al 24 febbraioal teatro Morlacchi di Perugia Uno zio di nome Vanjacon Vinicio Marchioni, nella doppia veste di regista e interprete, e Francesco Montanari. Il 26 ottobre del 1899 Anton Čechov fa rappresentare al Teatro d’Arte di Mosca Zio Vanja, oggi considerato uno dei drammi più importanti dello scrittore di Taganrog. Protagonista dei quattro atti originali è Ivan Petrovic Voiniskij, zio Vanja appunto, che per anni ha amministrato con scrupolo e abnegazione la tenuta della nipote Sonja versandone i redditi al cognato, il professor Serebrjakov, vedovo di sua sorella e padre di Sonja. Unica amicizia nella grigia esistenza di Vanja e di Sonja è quella del medico Astrov, amato senza speranza da Sonja. Per il resto sono tutti devoti al professore, che credono un genio. Serebrjakov si stabilisce con i due, insieme alla seconda moglie, Elena. Le illusioni sono presto distrutte: alla rivelazione che l’illustre professore è solo un mediocre sfacciatamente ingrato, zio Vanja sembra ribellarsi: in un momento d’ira arriva a sparargli, senza colpirlo. Nemmeno questo gesto estremo modifica il destino di Vanja e di Sonja, che riprendono la loro vita rassegnata e dimessa, sempre inviando le rendite della tenuta al professore tornato in città con la moglie. Lo stile di Čechov, semplice e sobrio, modellato sul tragicomico quotidiano restituisce con fascino irripetibile e struggente le complesse sfaccettature dell’esistenza umana anticipando e influenzando tutti i motivi successivi della drammaturgia occidentale europea e nordamericana. L’adattamento di Zio Vanja di Letizia Russo, nel rispetto della linea editoriale di Khora.teatro, ha l’obiettivo di riavvicinare il pubblico ai classici della storia del teatro facendo perno su precise note di contemporaneità della scrittura cecoviana per esaltarne la straordinaria attualità creativa.
“I temi universali della famiglia, dell’arte, dell’amore, dell’ambizione e del fallimento– afferma Vinicio Marchioni – inseriti in una proprietà ereditata dai protagonisti della vicenda di Zio Vanja, sono il centro della messa in scena. Cosa resta delle nostre ambizioni con il passare della vita? E se fossimo in Italia oggi, anziché nella Russia di fine 800? La nostra analisi del capolavoro cechoviano parte da queste due domande, che aprono squarci di riflessioni profondissime, attraverso quello sguardo insieme compassionevole, cinico e ironico proprio di Anton Čechov finalizzato a mettere in scena «gli uomini per quello che sono, non per come dovrebbero essere»”.
Completano il cast Lorenzo Gioielli, Milena Mancini, Nina Torresi, Alessandra Costanzo, Andrea Caimmi e Nina Raia. Vinicio Marchioni, Francesco Montanari e la Compagnia incontrano il pubblico giovedì 21 febbraio alle 17,30 al Teatro Morlacchi. Al termine presso il Caffè del Teatro, l’Azienda agraria Terre de la Custodia offre al pubblico una degustazione dei propri vini.
- Prenotazioni: Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222 (tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20).
Dal 18 al 21 febbraioal teatro Sergio Secci di Terni In nome del padre, primo capitolo di una trilogia sulle mutazioni delle famiglie millennials e su quanto resta in loro di universale ed eterno, che vede protagonista Mario Perrotta. Illuminante il supporto psicanalitico di Massimo Recalcati che ha contribuito alla stesura della drammaturgia.
“Se nel 2007 con Odissea chiudevo i conti con l’essere figlio– racconta Perrotta – oggi, e da cinque anni, sono padre: una parola che mette con le spalle al muro e riempie il mio quotidiano di nuove sfide e di preoccupazioni. E ho bisogno, come sempre, di ragionarci a fondo attraverso gli unici strumenti che riconosco miei – la ricerca drammaturgica, la scrittura, la messa in scena, l’interpretazione – per inchiodare al muro i padri sbagliati che potrei essere, che vorrei evitare di essere usando tutta l’ironia e il sarcasmo che posso per esorcizzare queste mie paure. E mi vengono in mente le mie conversazioni con Massimo Recalcati sulla questione, e mi viene in mente che vorrei coinvolgerlo: lo chiamo, gli racconto tutto e Massimo mi dice di sì, che gli piace e che faremo il progetto insieme. E mi viene in mente che un padre si sostanzia nel suo confronto – anche mancato – con la madre e che essi, padre e madre, sono tali solo perché di fronte a loro esistono, inflessibili, i figli. Eccolo qui tutto d’un tratto il lavoro: prima un solo spettacolo, ma nel tempo di un pomeriggio è già trilogia, è progetto complesso, articolato, così come mi piace e mi serve fare da una decina di anni a questa parte. Partirò dall’oggi, dallo stravolgimento delle figure di “padre – madre – figlio” che il nuovo millennio ha portato con sé, per spogliarli progressivamente del quotidiano e riportarli, nudi, all’essenza delle loro relazioni”. (foto di Luigi Burroni)
- Prenotazioni: Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222 (tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20).
Mercoledì 20 febbraioal teatro Manini di Narni Il costruttore Solnessdi Henrik Ibsen, con Umberto Orsini, Lucia Lavia e Renata Palminello, Pietro Micci, Chiara Degani, Salvatore Drago e con Flavio Bonacci.
“È da moltissimo tempo che nutro per “Solness” un interesse vivissimo– asserisce Umberto Orsini –Paradossalmente le ragioni di questa passione stanno nella consapevolezza delle difficoltà che questo capolavoro di Ibsen può creare a chi osasse metterlo in scena. È la storia di tanti assassinii. Giovani che uccidono i vecchi spingendoli ad essere giovani e vecchi che uccidono se stessi nel tentativo di raggiungere l’impossibile ardore giovanile. Una storia segnata da una grande carica erotica e da uno spregiudicato esercizio del potere. Impossibile pensare di metterlo in scena senza aver trovato una giovane protagonista femminile e un regista sensibile e visionario. Sono certo di averli trovati in Lucia Lavia e in Alessandro Serra ed è questo che mi spinge con fiducia verso questa nuova affascinante avventura nella speranza di offrire al pubblico, che in questi anni riscopre la potenza espressiva del mondo di Ibsen, un tassello quasi dimenticato della sua genialità. E sono felice che questo nuovo viaggio parta ancora una volta da Narni e dal Manini, che per me ormai è diventato la mia casa teatrale”.
- Prenotazioni: Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222 (tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20).
Il 22 febbraio(ore 21.00) e il 23 febbraio(ore 18.00) al teatro Cucinelli di Solomeo Il principe Mezzanottedi Alessandro Serra. Buonasera! Siete pronti ad ascoltare la storia del principe Mezzanotte? Dovrete essere molto coraggiosi perché è una storia misteriosa, divertente e buffa, ma anche un po’ paurosa. C’è una volta un principe, dico c’è perché mica è morto poveretto, insomma c’è una volta un principe di nome Mezzanotte, nato a mezzanotte e perdutamente innamorato del buio e delle stelle. Perché senza il buio le stelle non si vedono, giusto? Tutti pensano che la notte protegga e nasconda fantasmi, lupi e streghe e che la luce del giorno, invece, renda il mondo splendido e sereno. Eppure, è proprio di notte che prendono vita i sogni. Ma anche i sogni più belli possono trasformarsi in incubi, proprio come accadde al nostro povero principe. Un carosello di personaggi buffi e grotteschi ci porteranno nel mondo di questa fiaba delicata e romantica raccontata con uno stile insolitamente noir, misterioso e poetico. Uno spettacolo per massimo ottanta spettatori a replica.
- Prenotazioni: Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222 (tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20).
Il 22 febbraioal teatro della Filarmonica di Corciano (ore 21.00) e il 24 febbraioal teatro dell’Accademia di Tuoro sul Trasimeno (ore 17.00) INA / SUITE, una produzione INC InNprogress, ideazione, coreografia e regia di Afshin Varjavandi. Afshin Varjavandi è diventato un vero punto di riferimento per tanti giovani che, non solo nella nostra regione, hanno trovato nella danza un linguaggio in grado di esprimere la loro esistenza, di interpretarne bisogni, desideri, passioni e difficoltà. Da anni il coreografo porta avanti una sua personale indagine che si è concretizzata nella messa a punto di uno stile e un linguaggio coreografici molto personali, in cui il virtuosismo tecnico delle street dance si fonde con l’introspezione e l’approfondimento delle relazioni tra i danzatori e lo spazio. INA rappresenta la sua ultima sfida: portare in scena un gruppo di giovani che da anni lo seguono e condividono il suo stile innovativo ed energico. La Suite che propongono assembla brevi coreografie e brani tratti dai lavori più recenti, in una serata di potente virtuosismo dei corpi, brillante ritmo ed energica bellezza contemporanea.
- Prenotazioni: Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222 (tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20).
Venerdì 22 febbraio(ore 21.15) al teatro Lyrick di Assisi The Lamb Lies Down on Broadway. Lo spettacolo ricalca per quadri simbolici il primo doppio “concept” album dei Genesis e anche l’ultimo lavoro della band nella sua formazione storica con Peter Gabriel. Questi due album sono un sunto metaforico delle tappe significative della vita: nel primo troviamo la discesa introspettiva e la presa di consapevolezza di sé, nel secondo troviamo la catarsi e il librarsi dell’anima attraverso l’annientamento di ciò che è materiale e quindi la pace con l’altro da sé. Coreografie di Cristiano Fagioli e Cristina Ledri, ideato e prodotto da Luigi Caiola, band dal vivo “Estro, Genesis Tribute Band”, direzione musicale Giovanni Civitenga, con la Compagnia RBR Dance Company Illusionistheatre. Real, protagonista di questa incredibile storia, ci trascina in questo viaggio, con i ricordi di un suo turbolento passato, incalzato dalla necessità di rigenerazione rispetto ad una società che costringe al conformismo e a puntare i propri aculei verso gli altri. Saper cogliere la strada giusta nella propria vita è però solo il frutto di un’intuizione, una brezza che ci conduce, e il coraggio che dobbiamo avere per saperla cogliere deve essere spogliato dalla paura della morte e dall’abbagliante frivolezza di ciò che è materiale. La strada che ci conduce alla rigenerazione è quella che ci permette di superare i nostri limiti e le nostre paure, entrando in simbiotica empatia con ciò che ci circonda. Questo spettacolo ci catapulta in un onirico viaggio introspettivo di dolore, crescita, rinascita e pace: questo è il viaggio di Rael, questo è il viaggio simbolico di ciascuno di noi. Sulla scena agiranno dieci ballerini (5 uomini, 5 donne) della compagnia RB Dance Company che, attraverso le coreografie create da Cristiano Fagioli, i costumi, le luci e le proiezioni, guideranno il pubblico nelle diverse tappe del viaggio surreale scaturito dalla fantasia di Peter Gabriel. La band Estro, Genesis Tribute Band composta da otto musicisti (2 voci, 1 tastiera, 1 basso elettrico, 2 batterie, 2 chitarre) a volte in piena luce, altre volte seminascosta e altre ancora del tutto invisibile – ma sempre “percepita” dal pubblico – eseguirà dal vivo in maniera puntuale e rigorosa, sotto la direzione musicale di Giovanni Civitenga, i brani composti dai Genesis per questo lavoro. L’ideazione e la produzione dello spettacolo sono di Luigi Caiola.
- Prenotazioni: Botteghino del teatro Lyrick 075 804 4359 (dal lunedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30)
Il 23 febbraio(ore 21.00) al teatro Mengoni di Magione e il 24 febbraio(ore 18.00) al teatro Concordia di Marsciano Le prénom (cena tra amici)di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière. Quarantenni a confronto tra colpi di scena, battute comiche, amicizia, rancori e legami profondi. Rappresentato a Parigi nel 2010, “Le prénom”, ha ottenuto sei nomination al Prix Molière e da subito è stato adattato per il grande schermo.
- Prenotazioni: Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222 (tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20).
Domenica 24 febbraio(ore 17.00) al teatro Comunale di Todi Il piacere dell’onestàdi Luigi Pirandello. La differenza tra l’essere e l’apparire, tra la “maschera” e chi siamo veramente. Geppy Gleijeses e Vanessa Gravina, diretti dalla regista di fama internazionale Liliana Cavani, in uno dei più famosi classici del Novecento.
- Prenotazioni: Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222 (tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20).