Una narrazione tra foto, racconti video, dati e statistiche in “Migranti. La sfida dell’incontro”. A Todi dal 30 dicembre al 14 gennaio arriva la mostra itinerante che racconta le vicende umane di coloro che lasciano la propria terra in cerca di un futuro migliore in un altalena di paure, rifiuti, progetti di inclusione e accoglienze generose

Sarà la sala del Trono del palazzo del Vescovado a Todi ad ospitare sabato 30 dicembre alle ore 16.30 l’inaugurazione “Migranti. La sfida dell’incontro”, mostra promossa dalla Diocesi di Orvieto-Todi, in particolare la Caritas Diocesana, e dall’associazione culturale Matavitatau, con il patrocinio della Fondazione Migrantes (Organismo Pastorale della CEI). Presentata per la prima volta al Meeting di Rimini del 2016 e ora itinerante, l’esposizione è articolata in un percorso composto da immagini, testi e brevi video. All’inaugurazione interverranno il sindaco di Todi Antonino Ruggiano, sua Eminenza Monsignor Benedetto Tuzia (Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi) e la dottoressa Alessandra Convertini, curatrice della mostra.

La mostra, che vede tra i curatori anche il giornalista Giorgio Paolucci, può costituire un contributo particolarmente interessante per Todi, città dalla forte vocazione culturale e turistica. L’utilità di una riflessione pubblica sul tema dell’accoglienza e del rapporto con l’altro è stata riconosciuta e valorizzata anche dalle istituzioni civili e culturali locali. La sfida dell’incontro ha ottenuto il patrocinio del Comune di Todi, ed annovera collaborazioni con il Rotary Club di Todi, la testata giornalistica Umbria e Cultura e il Centro Studi e Qualità dell’Accademia dei Georgofili che hanno fattivamente contribuito alla realizzazione dell’evento. L’esposizione non ha la pretesa di offrire soluzioni per un problema molto complesso che divide l’opinione pubblica e le cancellerie internazionali. Lo scopo è piuttosto quello di proporre un percorso di immedesimazione nelle vicende umane di coloro che lasciano la loro terra in cerca di un futuro migliore e, insieme, di raccontare e di capire come il rapporto con queste persone interpelli ciascuno di noi, nella consapevolezza che l’incontro è la dimensione fondamentale di ogni esistenza umana. La parola incontro è una chiave di lettura centrale, come sottolinea Papa Francesco: “Un vero incontro implica la chiarezza della propria identità, ma al tempo stesso la disponibilità a mettersi nei panni dell’altro per cogliere, al di sotto della superficie, ciò che agita il suo cuore, che cosa cerca veramente”. La mostra trae origine da tante domande suscitate dalla realtà degli eventi. Negli ultimi anni migliaia di migranti sono arrivati in Italia, soprattutto via mare e nel nostro Paese vivono ormai stabilmente cinque milioni di stranieri. Da dove vengono, cosa cercano, di quali vicende umane sono protagonisti? Cosa significa accogliere? Come è possibile incontrare chi appartiene a un’identità diversa dalla nostra? Come si può vivere insieme? Come si muovono l’Italia e l’Europa di fronte a un fenomeno epocale che suscita polemiche e divisioni nell’opinione pubblica e nella politica? E quali sono le esperienze in atto che testimoniano che l’altro è un bene.

Gli eventi collaterali Nel corso del periodo di esposizione è previsto nella giornata di sabato 13 gennaio l’appuntamento “Le forze che muovono la storia sono le stesse che muovono il cuore dell’uomo”. Sarà presente il dottor Ahmad Farhad Bitani, educatore e fondatore del Global Afghan Forum, figlio di un generale dei mujaheddin (uno degli uomini più fidati del presidente Karzai), che porterà la sua testimonianza diretta. Dopo la pubblicazione, nel 2014, del suo libro “L’Ultimo lenzuolo bianco”, Bitani diventa infatti protagonista di numerosissime conferenze in cui racconta la sua esperienza in Afghanistan e il percorso di riflessione e cambiamento intrapreso dal suo arrivo in Italia. Particolarmente significativa è la testimonianza che porta nelle scuole, dove diventa punto di riferimento per molti giovani alla ricerca di risposte di fronte alle sfide del presente. Fharad Bithani incontrerà i ragazzi delle scuole superiori nell’aula Magna del Liceo Jacopone da Todi durante la mattinata. L’appuntamento si aprirà poi a tutta la cittadinanza alle ore 16.30 nella sala del Trono del Vescovado. Il 14 gennaio, invece, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, l’evento espositivo si concluderà con una festa finale, “L’altro è un bene per me” a cura di Caritas Todi e associazione culturale Matavitatau a palazzo del Vignola. Migranti. La sfida dell’incontro sarà anche occasione per partecipare ad una serie di conferenze collaterali dal titolo “L’io rinasce in un incontro, aperitivo con…”, momenti di approfondimento e di concreta declinazione del tema della migrazione nella realtà del territorio, che offriranno spunti di racconto di alcune esperienze positive già in atto nel campo dell’accoglienza e di confronto sul tema attualissimo della migrazione. Gli incontri si svolgeranno nella stessa sede della mostra alle ore 17.30 del 2, 4, 5, 9, 10, 11 e 12 gennaio.

Orario di apertura continuato dalle ore 11 alle 17.30.