Ci sono talenti nascosti, prima o poi destinati ad emergere. Può dipendere dal caso, dal destino, dall’impegno profuso nel coltivare la propria passione… Poco importa. Sta di fatto che le sue canzoni colpiscono ed ogni nota sembra addentrarsi nelle profondità dell’animo umano con estrema originalità ed immediatezza.
di Teresa Lanna
Lui è Augusto Zarrillo, giovanissimo cantautore punk-rock / grunge. Nato a Caserta esattamente 22 anni fa, Augusto ascolta, fin da piccolo, vari generi musicali, iniziando, col tempo, a scrivere e comporre propri brani. Alla fine del 2015, dà vita ad una propria band, con la quale, dal 2016, si esibisce, come voce e chitarre, in vari locali, anche oltre i confini provinciali, presentando interessanti rivisitazioni di noti brani punk-rock e grunge. Dal 2017, il giovanissimo cantautore inizia a registrare in studio, quale vocalist e polistrumentista, le proprie composizioni, in uno stile personale ed elegante, con volute radici punk-rock / grunge, creando testi incentrati su problematiche della sua generazione, ma anche dell’intera società. Tra le ultime registrazioni, effettuate tra la fine del 2018 e gli inizi del 2019, c’è il brano “About Your Choice”, un potente inno alla libertà di scelta, che esce oggi e che dà il titolo al primo album del cantautore. La canzone inaugura, oltre al disco, anche il primo videoclip di Augusto, che lascia intravedere, in alcuni tratti, il castello medievale di Francolise, comune di residenza dell’artista, sito nell’alto casertano, a cui il giovane artista ha volutamente scelto di rendere omaggio. Nel videoclip, il ruolo della protagonista femminile è stato affidato a Carmina Valentino, un’amica di Augusto affetta da fibrosi cistica e testimonial di varie campagne a favore della ricerca sulle malattie genetiche, che quotidianamente combatte le sue personali/familiari battaglie per ‘l’aria, la vita’.
Tra le tracce dell’album, che contiene altri sei inediti, oltre ad “About Your Choice”, troviamo “I’m Over”, che sottolinea la tendenza al totale menefreghismo dei nostri tempi; “My Soul Is A Broken City”, che esorta a cambiare concretamente un mondo in cui dilagano sempre più il disinteresse e l’indifferenza verso il prossimo. Inoltre, “Wail”, che parla di quell’atteggiamento passivo e lamentoso, molto spesso diffuso nella società odierna; poi, “Bored”, che dà voce alla noia che opprime molti giovani di oggi. Infine, “Balance”, uno dei due brani in unplugged, che pone l’accento sulla necessità di cogliere gli aspetti positivi delle cose ed “Angel (93)”, ricca di pensieri rivolti ad una persona cara, ormai scomparsa.
Le canzoni di Augusto Zarrillo si descrivono da sole. Basta ascoltarle con attenzione e, dopo un po’, ci si accorgerà che parlano a chiunque. Abbiamo incontrato il giovane cantautore casertano, ponendogli qualche domanda.
Quando hai capito che la musica era la tua strada?
Ho sempre amato la musica e il canto: fin da piccolissimo, infatti, cantavo per casa a squarciagola e partecipavo alle manifestazioni canore/musicali che si svolgevano alle scuole materne; quando ho iniziato ad ascoltare musica più impegnativa e cominciato a musicare, da autodidatta, i miei primi brani con la prima chitarra regalatami dai miei genitori, ai tempi delle scuole medie, è cresciuto a dismisura il mio interesse per la musica, che, piano piano, cerco di far diventare “la mia strada”.
Quali sono gli autori/musicisti cui ti sei ispirato?
I miei brani non nascondono radici musicali Punk-Rock e Grunge, sebbene in una visione/fusione originale: ho apprezzato molto, infatti, nel tempo, tra gli altri, il Punk (dei Blink-182, in particolare) e il Grunge (soprattutto dei Nirvana), anche se mi interessano tantissimi altri generi musicali, come il Nu Metal (dei Linkin Park, in particolare). Tra gli autori, oltre ai leader dei gruppi citati, apprezzo anche tantissimi autori/musicisti italiani. Tra questi, De André e Battiato, dai quali chiunque ha tutto da imparare. Non parlerei, comunque, di “ispirazioni” per i miei testi, alcuni dei quali “semplici” perfezionamenti (avviati nel 2015) di brani iniziati all’epoca delle medie, trattandosi di una mia visione – di sicuro comune a quella di tantissimi giovani della mia età – della società e delle problematiche dei nostri tempi.
Sei tu l’autore dei testi delle tue canzoni; potresti scegliere una frase-simbolo che ti identifica o descrive ciò che sei?
Al momento, credo si possa scegliere la frase “Next time, no stop the freedom’s destiny”, che chiude la seconda parte del brano “About Your Choice”, titolo anche del mio primo videoclip. La frase invita a non farsi condizionare nelle scelte che incidono sulla propria vita (sono, come suol dirsi, musicista indipendente).
Di solito un musicista che si relaziona ai generi che prediligi tu ha uno stile di vita abbastanza “movimentata”. Tu invece sei un ragazzo tranquillo; in più, non fumi e non bevi. Scelta personale?
Ti riferisci, naturalmente, ai “movimenti”, o, meglio, agli eccessi di alcune rockstar descritti dalle cronache, che si alternano, generalmente, a grossi periodi di “fermo mentale e fisico”. Preferisco la mia “naturalmente movimentata” tranquillità; il nostro corpo va rispettato, non danneggiato da fumo e alcool. Una scelta consapevole basata su educazione ricevuta, esempi e informazione.
So che ami molto i tatuaggi; cosa hai scelto di rendere indelebile sulla tua pelle? Attraverso quali simboli?
Ho conseguito da poco l’attestato di operatore di tatuaggio e piercing. Sulla mia pelle, una chiave di violino rende chiara la mia passione.