Il dramma di Mary e la tragicomica ricerca del Corpo di Cristo protagonisti dello spazio teatrale folignate nel fine settimana

Nell’ambito di Re: act – Domande e risposte del teatro contemporaneo, la stagione di prosa curata da Associazione Zoe Teatro e Spazio Zut, arriva a Foligno un doppio appuntamento con il palcoscenico: Ma perché non dici mai niente. Monologo. di Nerval Teatro (venerdì 18 dicembre, ore 21.15) e In religioso silenzio de La Ribalta Teatro (domenica 20 dicembre, ore 18.15).

Ma perché non dici mai niente. Monologo. (nelle fotografie) – Spettacolo di Lucia Calamaro, con Elisa Pol, regia di Maurizio Lupinelli. Prodotto da Nerval Teatro si avvale del sostegno di Regione Toscana-Settore Spettacolo. Nella piéce la protagonista è Mary, una donna sola, con la mente a pezzi, il cui marito partì non si sa né quando né per quale motivo. Ora lei è in continua attesa. Nella sua mente si alternano delle voci, si susseguono ricordi del passato ed un vortice di immagini arrivano a spezzare i vuoti e le “illuminazioni” che abitano i suoi ultimi giorni.
Per l’occasione, alle ore 18.30, avrà luogo un incontro con la compagnia a cura di Graziano Graziani. Inoltre, prima dello spettacolo nella Zut Gallery, prenderà il via una “cena di stagione” con degustazione di vini.

In religioso silenzio – Spettacolo a cura de La Ribalta Teatro, di e con Alberto Ierardi e Giorgio Vierda. Per poter sopravvivere e combattere la disoccupazione, i due protagonisti in scena decidono di rubare la salma di Cristo nel sepolcro. Un’ardua missione per due anime “sporche” ma al contempo innocenti, due uomini in bilico tra l’osare e l’essere indifesi, malfattori ma anche vittime di un inganno di cui si ritroveranno ad essere solo semplici esecutori. In religioso silenzio è stato selezionato dal Festival Strabismi 2015, la rassegna di teatro contemporaneo per compagnie under 35, e nell’ambito di “Pre/Visioni – fare e vedere teatro per le nuove generazioni” (progetto vincitore del Bando pubblico del Comune di Foligno “Educare alla cultura, pensare al teatro”).