La collettiva “Art Monsters” torna ad invadere le sale del Museo civico di palazzo della Penna con le opere di sedici artisti. Nella mostra curata da Gianluca Marziani, direttore di palazzo Collicola di Spoleto, l’ispirazione parte dall’articolo 3 della Costituzione ed è contaminata dal grande cinema italiano
di Francesca Cecchini
Sedici i progetti di altrettanti artisti per la quarta edizione di “Art Monsters”, collettiva di arte contemporanea in mostra al Museo civico di palazzo della Penna a Perugia dal 4 maggio al prossimo 24 giugno. Un percorso di ricerca e valorizzazione della produzione umbra – tutti i partecipanti sono umbri o legati in qualche modo alla nostra regione – iniziato nel 2015 che quest’anno vede come curatore il direttore di palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto, Gianluca Marziani, che ha veicolato la creatività degli artisti – selezionati in base al connubio dei tre principi del valore territoriale, dell’ospitalità inclusiva e della connessione – attraverso l’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana.
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Ragion per cui il titolo dell’esposizione si trasforma in questo 2018 in “Art Monsters – Articolo 3”. L’articolo rappresenta uno dei punti cardini dell’intera Costituzione, quello del principio di uguaglianza. E proprio quest’ultimo, infatti, è uno dei temi portanti che le opere delle sale del museo civico rimandano all’osservatore, passando per i concetti di identità, diversità, discriminazione, fino ad arrivare alla convivenza, attraverso il linguaggio dinamico di ogni lavoro esposto.
Gianluca Marziani ha analizzato il testo dell’articolo 3 e lo ha contestualizzato dividendolo in frasi, ognuna delle quali assegnata a quindici delle opere in mostra. A tutte il curatore ha invece collegato il titolo di un grande film del cinema italiano, per meglio rafforzare il tema espresso. Un modo per catturare l’attenzione del pubblico e invitarlo ad “appuntarsi i titoli, da scoprire o rivedere, aumentando così la germinazione della mostra dopo la mostra, ampliando le reazioni a catena, diffondendo comunicazione e ipertestualità”. Poiché, ricorda il direttore di Palazzo Collicola: “Una mostra è sempre un viaggio”, con l’auspicio che questo percorso sia di grande arricchimento per tutti coloro che vorranno visitare palazzo della Penna.
Le opere in mostra sono “Azioni e Migrazioni” di Giuseppe Ripa (“Fuocoammare”), “Valori Universali” di Andrea Pinchi (“In memoria di me”), “Uguaglianze” di Giancarlo Pastonchi (“La grande bellezza”), “Radici Necessarie” di Massimiliano Poggioni (“Come sono buoni i bianchi”), “Verba non Volant” di Mario Consiglio (“Todo modo”), “Morale e Potere” di Jeffrey Isaac (“L’ora di religione), “Consenso e Dissenso” di David Pompili (“Il giovane Favoloso”), “I Versi Muti della Paura” di Giorgio Lupattelli (“Quattro mosche di velluto grigio”), “Potenza anziché Potere” di Marcello Maugeri (“Dillinger è morto”), “Apparenze e Trasformazioni” di Ttozoi (“Lunga vita alla Signora”), “Equazione di Eguaglianza” di Marco Buzzini (“Padre padrone”), “Geografie Interiori” di Cecilia Luci (“Il sogno della farfalla”), “Etica e Civiltà” di Fabio Galeotti (“Corpo celeste”), “Le Scorie che Restano” di Affiliati Peducci e Savini (“La grande abbuffata”), “Guardare OLTRE le superfici” di EPVS (“Vogliamo anche le rose”), “Dissolvenza in Nero” di Gianni Moretti (“ La leggenda di Kaspar Hauser”).
“Art Monsters – Articolo 3” è organizzata da associazione Artech in collaborazione con il Comune di Perugia, con il patrocinio di regione Umbria, Provincia di Perugia, Accademia di Belle Arti Francesco Morlacchi, Conservatorio di Musica Francesco Morlacchi e Università per Stranieri.