Dieci giorni di festa, storia e artigianato nel piccolo borgo di Bevagna in occasione della 30a edizione del Mercato delle Gaite.
Fino al 30 giugno, tra stoffe pregiate, mestieri antichi e sfide, le quattro gaite racconteranno ai visitatori una piccola e interessante parte di storia popolare.
Iniziata il 20 giugno, a Bevagna la manifestazione nata dal desiderio di mettere alla luce le pecularietà della vita politica, amministrativa, economica e sociale dell’incantevole borgo del periodo medievale. Seguendo le precise indicazioni fornite dallo Statuto del Comune di Bevagna, la cittadina, da anni, ricostruisce scene di vita quotidiana, rispolvera gli utensili nei vecchi laboratori artigiani e si divide in 4 gaite, per rievocare i 4 quartieri della divisione antica del borgo.
Sono 4 le gare che vedono partecipare e competere con entusiasmo le gaite: Gara dei Mestieri, Gara Gastronomica, Gara del Mercato e Gara di tiro con l’arco. Nell’ultima giornata della manifestazione, secondo precisi criteri di punteggio e giudizio, esperti e studiosi storici sanciscono quale delle 4 gaite è riuscita, nel miglior modo, a riprodurre la vita medievale e a meritarsi il Palio della Vittoria.
Il Mercato delle Gaite è un’occasione perfetta, sia per adulti che bambini, per scoprire l’ ars medievale attraverso l’esperienza diretta e il confronto con la maestria di artigiani. Ogni gaita propone degli spettacoli teatrali, dei concerti e delle raffigurazioni proprie, autonome dalle altre, che rendono la rievocazione storica ancora più caratteristica.
Nell’attuale Corso Matteotti, tra la piazza maggiore e la Porta San Vincenzo Gaita, si articolerà la Gaita di San Giorgio. Qui, nello scenario architettonico dei tre conventi domenicani, la musica riprodotta dai “Novus Ignis” farà da colonna sonora alle esibizioni artistiche e alle lavorazioni di ferro, zecca e liuteria. In direzione della Porta San Vincenzo sarà possibile ammirare la grande Gaita di San Giovanni, custode di notevoli reperti di età romana e di antichi segreti sulla lavorazione della carta e del vetro. Gli amanti dei tessuti e delle stoffe, però, troveranno ancor più incantevole la Gaita di Santa Maria, dove nel ‘200 si coltivava canapa per produrre tele, tendaggi e tessuti di grande pregio. E’ proprio in questo quartiere, che si può capire come veniva creato un tessuto. Attraverso steli di canapa messi a macerare, battuti e pettinati da esperte filatrici, le stoffe lavorate vengono tinte dalle ragazze bevenate. Nell’ultima Gaita, quella di San Pietro, forti sono gli odori degli aromi provenienti dai forni medievali, dalla bottega dello speziale e da quella della cera.
I bevenati, oltre che tramandare segreti, tecniche e modi di lavorazione nelle loro pittoresche botteghe, sono pronti a rendere la manifestazione un piacevole viaggio esperienziale che coinvolge tutti i 5 sensi. E così, tra canti, balli, buon cibo e arti antiche, si scopre la storia.
Di seguito, il link del programma della manifestazione: