di Francesca Cecchini

Tra divertimento scenico e virtuosismo vocale, il Trio Favete Linguis porta in scena a Corciano il quartetto che, dagli anni Quaranta in poi, fece la storia della televisione entrando nel cuore di tutti gli italiani.

Sarà il Teatro della Filarmonica di Corciano ad ospitare, domenica 31 gennaio, alle ore 17, Cetra… una volta, spettacolo musicale che vuole essere un tributo al quartetto vocale che, dagli anni Quaranta agli anni Ottanta, ha fatto la storia della televisione italiana: il Quartetto Cetra. La performance, di Toni Fornari, anche attore sul palco con Stefano Fresi ed Emanuela Fresi (Trio Favete Linguis), per la regia di Augusto Fornari,  riporterà il pubblico indietro nel tempo tra grandi successi e  parodie dello storico gruppo. Per meglio comprendere come verrà strutturato lo spettacolo, abbiamo incontrato l’autore Toni Fornari. Artista romano poliedrico, di cui, a Perugia, abbiamo già apprezzato il lavoro a più riprese, Fornari si muove tra regia, drammaturgia e recitazione. Una grande passione, la sua, “che – ci racconta – nasce tra i banchi di scuola. Sempre attivo, mi esibivo e scrivevo testi ogni volta che mi capitava l’occasione”

E l’idea di portare in scena il Quartetto Cetra?

E’ praticamente un “doppio ritorno alle origini”. Agli esordi della mia carriera ho iniziato proprio con il trio Favete Linguis e ci esibivamo in spettacoli, da me scritti, sul Quartetto Cetra. Momenti che riscossero tanto successo e che, quindi, ci portarono molta fortuna. Poi, per scelte lavorative e di vita, ci siamo separati. Quando venne a mancare Lucia Mannucci, l’ultima in vita del quartetto, nel 2012, ci riunimmo e decidemmo di portare in scena uno spettacolo ben articolato per far conoscere il Quartetto Cetra a chi non lo conosceva ancora e per far rivivere la sua magia a chi era già noto.

Quattro (ovviamente) i Cetra ma tre attori sul palco. Come gestirete la disparità di numero?

Noi (NdR. ci dice ridendo Fornari) siamo molto corpulenti per cui valiamo per sei. Scherzi a parte, questa è la battuta che facciamo all’inizio dello spettacolo quando ci vedono in trio sul palco. In realtà a non far sentire la mancanza della quarta voce ci ha pensato Stefano Fresi con appositi arrangiamenti vocali.

In scena i successi del quartetto: solo musica o ripercorrerete anche la storia dei Cetra?

Non è un concerto ma uno spettacolo musicale e, per certi versi, di Varietà. Non ripercorreremo la storia del quartetto ma, dando qualche notizia sui personaggi, daremo vita ad una serie di sketch divertenti sulla scia dello stile dei Cetra. Testi nostri si alterneranno alle canzoni.

Tra i produttori dello spettacolo c’è il Teatro Golden. Spesso lo troviamo associato al suo nome o ai suoi spettacoli. Ha un legame “speciale” con questo teatro romano?

Nel momento in cui aprì il Teatro Golden, i gestori chiamarono me ed Augusto, mio fratello, per chiederci di inserire un nostro spettacolo nella stagione. Spettacolo, Finché giudice non ci separi, che riscosse molto successo e abbiamo ripreso, infatti, anche quest’anno. Così è iniziato questo rapporto con il Teatro Golden. Un teatro che è passato da 300 a 3500 abbonati.

Dei suoi spettacoli, qui a Perugia, abbiamo assistito, alla Sala Cutu (Ndr. stagione 2014/2015 curata da Teatro di Sacco), a “Non c’è due senza te” la commedia con Claudia Campagnola, Carlotta Proietti, Marco Morandi e Matteo Vacca. Leggera, divertente, con testi brillanti che, tra le righe, lasciava però ben trapelare una riflessione sulla coppia che è specchio della società di oggi. Là dove la comicità impera, troviamo qualcosa che va oltre. Una storia nella storia…

Si, esatto. E questo è proprio il mio intento. Ciò che cerco di fare con il mio lavoro è lasciare al pubblico un motivo su cui riflettere. Quando ci riesco, come in questo caso, in cui tu hai colto significato intrinseco, è una grande soddisfazione. Far divertire sì, ma si parte da un paradosso per trattare un problema reale. In Non c’è due senza te, che tu citi, ad esempio, appare chiaro come, in una coppia, ad un certo punto, sia inevitabile che, nonostante l’amore, venga a mancare un “qualcosa”.

Tra regia, drammaturgia e recitazione qual è il ruolo che si sposa meglio con Toni Fornari?

Prevalgono senz’altro, sullo stesso piano, lo stare sul palcoscenico (recitazione) e lo scrivere (drammaturgia). Non potrei stare sul palcoscenico senza aver scritto e non potrei scrivere senza salire sul palcoscenico.

Lei ha lavorato molto anche in televisione…

Si ma l’impatto è ben diverso. La televisione è molto utile per la notorietà, per farsi conoscere. Quindi possiamo dire che il piccolo schermo è un buon passaggio per poter fare teatro. La soddisfazione che ti dà il teatro è però impareggiabile.

Cetra… una volta sarà in scena al Teatro della Filarmonica domenica 31 gennaio alle ore 17 nell’ambito della Stagione di prosa curata dal Teatro Stabile dell’Umbria. Spettacolo d Toni Fornari, con Favete Linguis (Stefano Fresi, Toni Fornari, Emanuela Fresi), regia Augusto Fornari, una produzione Andrea Maia Teatro Golden/Vincenzo Sinopoli.