Nasce nel 1924 come gara voluta dall’Auto Moto Club di Perugia presieduto da Giovanni Buitoni
di Marco Morello
La Coppa della Perugina è una gara automobilistica “di regolarità” che si svolge in Umbria fin dal 1924. Gli appassionati di auto d’epoca – sia chi le possiede sia chi ama guardarle – si ritrovano a Perugia tutti gli anni per partecipare a questo spettacolare evento automobilistico. Quest’anno, dal 9 all’11 maggio 2014, si festeggia il novantesimo anniversario dalla prima edizione. Giuseppe Prisco (autore di diversi libri sull’automobilismo umbro) e Ugo Amodeo (presidente del Club Auto e Moto d’Epoca di Perugia) mi guidano alla scoperta della storia, presente e passata, di una delle gare automobilistiche più antiche e suggestive d’Italia.
All’inizio del ventesimo secolo i temi della velocità e del dinamismo impregnano la cultura, l’arte e la società, accompagnando e sovrapponendosi agli eventi storici più importanti. Il Barone Rosso nei cieli, Tazio Nuvolari sulle piste, Gabriele D’Annunzio nella cultura… sono solo alcuni degli esempi di esaltazione del tema della velocità che infiammavano l’immaginario collettivo dell’epoca. Dopo la Prima Guerra Mondiale diverse città italiane, sull’onda di esperienze simili nella vicina Francia, iniziano a organizzare le proprie gare cittadine o regionali. Nel 1922 a Monza nasce anche il primo circuito permanente dell’Europa continentale (terzo al mondo dopo quello inglese di Brooklands e quello americano di Indianapolis).
In questo fermento generale di ripresa della vita e delle attività nel primo dopoguerra, anche Perugia spende impegno ed entusiasmo in questo ambito. Nel 1923 era stata organizzata la Coppa Mengara, una gara di velocità in salita che aveva riscosso un grande successo. Era la prima gara umbra aperta ad auto e moto organizzata nel dopoguerra e la quarta in Italia.
L’Auto Moto Club di Perugia decide di organizzare nel 1924 una nuova gara, esclusivamente dedicata alle automobili, con un circuito più veloce. Presidente del club è un imprenditore che in quegli anni sta avendo grandi successi come industriale. Si tratta di Giovanni Buitoni, figlio di Francesco fondatore della Perugina, che ha un’importante intuizione: legare il nome della gara al quello della sua azienda, in modo da poter utilizzare questa grande manifestazione come strumento per promuovere il suo marchio. Nasce quindi la Coppa della Perugina. Grazie a questa accoppiata (motori e cioccolatini) la gara può avvalersi del supporto economico di uno sponsor dalle grandissime possibilità, cosa che la trasforma in un evento eccezionale che ha fin da subito un grande risalto internazionale.
La gara e la sua organizzazione sono piene di idee e applicazioni innovative. Innanzitutto il percorso: mentre altre gare cittadine “fissavano” o asfaltavano soltanto alcuni tratti del percorso (abitualmente quelli urbani) in modo da ridurre la propagazione di nuvole di polvere che rendevano la gara difficile per gli automobilisti e poco visibile per gli spettatori, Giovanni Buitoni faceva ricoprire di un fissante speciale (di un intenso colore rosso) tutto il tragitto. Inoltre veniva costruita una torre per la direzione di gara alta 20 metri, che ogni anno veniva distrutta e poi ricostruita a pochi giorni dall’evento. Altro colpo di genio unico e strettamente legato alla conformazione del territorio e della rete ferroviaria che intersecava il percorso di gara, è quello delle “tribune mobili”: i treni locali in quella giornata di gara venivano utilizzati per trasportare gli spettatori in punti diversi del tragitto, per consentire di godere dello spettacolo da più angolazioni.
La gara rappresentava un evento straordinario, sia dal punto di vista automobilistico sia da quello mondano. Le donne ordinavano i loro abiti e cappelli a Parigi e la folla accorreva dalle campagne, dalla città e dalle regioni vicine sia per assistere allo sfrecciare delle auto sia per godere dell’altro spettacolo, quello delle belle signore che assistevano alla corsa con abiti, trucco e acconciature ricercate e affascinanti.
La gara, che ottenne il doppio titolo di Campionato italiano e internazionale, attirò da tutta Italia automobilisti di grande abilità e fama tra cui il leggendario Tazio Nuvolari e altri nomi cari agli appassionati di automobilismo come Materassi, Brilli Peri, Borzacchini. Partecipò alla gara anche la Baronessa D’Avanzo, automobilista, aviatrice e giornalista che dal dopoguerra e fino agli anni ’40 girò l’Europa partecipando alle gare più belle ed emozionanti.
La gara si tenne regolarmente per quattro anni, dal 1924 al 1927. Gli eventi italiani e internazionali che si avvicinavano portarono alla conclusione di questa splendida avventura che riprese nell’immediato secondo dopoguerra grazie all’Automobile Club. Nel 1947 viene infatti riprogettata una gara di velocità dentro la città di Perugia mentre nel 1948 si crea il grande percorso del Giro Automobilistico dell’Umbria che attraversa tutta la regione. Questa nuova gara continua a svolgersi fino al 1952 quando Bruno Buitoni, fratello di Giovanni, torna a prendere sotto la sua ala il progetto, trasformando la rinata gara nel “Giro dell’Umbria – Coppa della Perugina” che prosegue per tre anni consecutivi. Nel ’54 due grandi incidenti automobilistici internazionali decretano la fine delle gare automobilistiche cittadine. Resta attiva solo la Millemiglia che chiuderà i battenti nel ’57 a seguito di un altro colossale incidente.
Il fermento nel mondo delle auto in Umbria ritorna negli anni ’80. Nel 1982 un piccolo gruppo di 16 appassionati dà vita al Club di Auto e Moto d’Epoca Perugino (C.A.M.E.P.). Ed è proprio questo club di auto d’epoca che nel 1984, recuperando i rapporti con la Perugina e coinvolgendo una ventina di auto degli anni ‘20, decide di rievocare l’antica gara. Da gara di velocità si trasforma in gara di regolarità, nella quale le auto non devono tanto dimostrare di essere veloci quanto di saper mantenere un ritmo regolare nel percorrere il tragitto di gara. Non un semplice raduno, quindi, ma comunque una gara che porta a stilare una classifica e a sancire ogni volta un vincitore.
La gara si svolge con altalenante continuità fino al 1997, quando finalmente inizia un ciclo di appuntamenti annuali stabili che è andato avanti con cadenza regolare fino a oggi.
Nel maggio 2014 si festeggia il novantesimo anniversario dalla prima gara che oggi è alla sua ventiseiesima edizione.
La gara divide le auto in due grandi gruppi: il gruppo di auto storiche degli anni ’20, che partecipa a una gara speciale su un circuito ridotto e il gruppo delle auto più recenti (vengono ammesse automobili fino al 1968) che segue un circuito più ampio e impegnativo.
Ogni anno partecipano equipaggi ed auto provenienti da tutta Europa. Oltre la metà provengono da fuori regione, mentre alcuni arrivano anche da Germania, Svizzera e Olanda.
Nel 2013 una importante iniziativa ha costituito un motivo di straordinaria attrattiva per gli appassionati e i turisti: i ragazzi del liceo artistico Bernardino di Betto hanno disegnato e realizzato una linea di abiti in perfetto stile Anni ’20. Gli abiti sono stati indossati per una sfilata nel corso della gara. Vedere queste splendide ragazze vestite con abiti e cappelli anni ’20 appoggiate ad auto dell’epoca nella cornice di Corso Vannucci ha creato un cortocircuito temporale di grande impatto visivo. Quest’anno si fa il bis, con la realizzazione di abiti anni ’60. Per una gara-rievocazione storica sempre più ricca di emozione sia per i piloti sia per gli appassionati che arrivano da ogni parte d’Italia e del mondo.