La Fondazione SergioPerLaMusica riporta il festival ad Umbertide, sua patria di origine negli anni Ottanta, e il palco si apre con il songwriter americano Sun Kil Moon

Una “versione zero” per la (ri)partenza del festival Rockin’Umbria che, dopo alcune interruzioni e riprese, sarebbe stata ad oggi al suo XXIII anno. Dal 23 al 26 luglio la kermesse, promossa dalla Fondazione SergioPerLaMusica, affiancata da Regione Umbria, Comune di Umbertide ed Arci, ha portato sul palco di Umbertide – dove nacque nel 1984 – una serie di artisti internazionali e realtà nazionali e locali, che hanno spaziato tra generi diversi seppur sempre cavalcando l’onda del rock.
Gli organizzatori si dicono soddisfatti del bilancio della quattro giorni che ha visto alternarsi, per il piacere del pubblico accorso, una serie di live che sono partiti con uno dei più noti esponenti del rock quale Sun Kil Moon per passare per rinomati ospiti dell’elettronica e della consolle come Robotnik, dal miglior indierock in circolazione (Three In One Gentleman Suit, Chambers, Cosmetic, Valerian Swing) fino ad arrivare ad interessanti artisti (di oggi e di ieri) dello scenario musicale locale come Gattuzan e Mulholland Drive e, nell’ultima giornata, alla grande festa dei gruppi appartenenti all’etichetta locale To Lose La Track di Luca Benni.
Dal suo esordio, negli anni Ottanta, la manifestazione, che può vantarsi di essere tra i primi festival rock italiani, nella concezione di innovazione, ha cercato di crescere adeguandosi alle tendenze della cultura musicale contemporanea e giovanile del territorio nazionale. Oggi Rockin’Umbria è tornato ancora per valorizzare il patrimonio underground a trecentosessanta gradi. Senza dimenticare il rock, dunque, la musica è stata promossa con l’intento di creare una nuova e forte identità artistica e culturale con una passione che porterà la Fondazione a continuare a “dire la sua nel panorama musicale nazionale e internazionale, affrontando però le sfide del nuovo millennio”.