di Francesca Cecchini
Rappresentata per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia nel 1853, arriva sui grandi schermi umbri l’appassionata storia d’amore tra Violetta e Alfredo. Un salendo di emozioni che fanno de La Traviata di Giuseppe Verdi una delle opere più note ed amate dalle platee italiane (e non solo)
Torna, nell’ambito del cartellone invernale di ROH Live Cinema Season, un nuovo appuntamento con i ‘Capolavori dell’Opera sul grande schermo’ umbro. Giovedì 4 febbraio, alle ore 19.45, saranno l’Uci Cinemas di Perugia, il cinema Jacopone di Todi e The Space Cinema di Corciano e di Terni ad ospitare l’indimenticabile e toccante opera di Giuseppe Verdi ‘La Traviata’, proiettata in diretta dalla Royal Opera House di Londra.
Diretta Scritta su libretto di Francesco Maria Piave e tratta dalla pièce teatrale ‘La signora delle camelie’ di Alexandre Dumas (figlio), l’opera, che insieme a ‘Il trovatore e a Rigoletto’ compone la “trilogia popolare”, andrà in scena nella produzione di Richard Eyre del 1994. La direzione è del Maestro Yves Abel, ospite regolare di teatri quali il Metropolitan Opera House di New York, il Teatro alla Scala di Milano e l’Opéra National de Paris, mentre nel cast spiccano Venera Gimadieva, étoile del Bolshoi, il tenore Samir Pirgu e il baritono Luca Salsi (nel ruolo di Giorgio Germont).
La Traviata In una Parigi del XIX, Violetta, splendida cortigiana affetta dal “mal sottile” (la tisi), è nel pieno della sua vita da donna di mondo (e alquanto libertina) quando, durante un ricevimento, incontra Alfredo, primo uomo di cui si innamora. Il passato della donna complicherà la relazione che, sottoposta a continue difficoltà, sfocierà in un “necessario” e drammatico epilogo. Le musiche del compositore accompagnano la vicenda portando lo spettatore in un’atmosfera a momenti carica di gioiosità (come durante l’invito rivolto agli ospiti a brindare durante la festa di Violetta con Libiamo ne’ lieti calici) e a momenti colma di spiazzante malinconia (Parigi, o cara durante cui i due amanti sognano la vita felice che non avranno mai).
(fotografie di Tristam Kenton e Persson)