Passato e futuro in un live tutto da vivere al presente. Giorgia conquista il pubblico del Palaevangelisti e lo rende protagonista di un dialogo emozionale tra musica e parole

di Francesca Cecchini

Un gioco di luci e ombre accompagnato da un’ Intro musicale in crescendo, ad aprire ieri sera il palcoscenico del Palaevangelisti di Perugia per l’entrata in scena di Giorgia. Da un’apparente semplicità, prende vita in pochi minuti, uno spettacolare live accompagnato da mega pannelli che rimandano al pubblico non solo l’immagine “pirandelliana” della cantante romana (una, nessuna, centomila espressioni della sua personalità e della sua grinta), ma anche le performance dei due danzatori di popping Patrizio e Rachele Ratto, truccati in linea con il video di Oronero. Riduttivo definirli ballerini, le loro figure sono infatti più vicine all’idea di installazioni in mostra in una galleria d’arte. Ed è Vanità la prima canzone scelta, un brano che lancia il campanello d’allarme sulla perdita di valori.

“Niente è importante più del potere in questa civiltà dove ognuno traccia il suo destino, forte come un’eco, sbatte contro un altro muro”.

Il viaggio continua tra le sfumature della vita di Credo e Scelgo ancora te, la vita quotidiana tra rimpianti e sentimenti. Impossibile non dialogare con una platea che risponde ad ogni sua nota e che diventa coro vivo dello spettacolo. Giorgia getta un ponte tra passato e futuro e ripercorre un arco di tempo di circa vent’anni. Siamo nel 1997. “Vi ricordate cosa ascoltavamo in radio quel periodo? Quali dischi compravamo?”. C’è spazio per tutti e la line up scivola nelle canzoni di Marina Rei (Primavera), Nek (Laura non c’è), Faith Evans e Puff Daddy (I’ll be missing you) e l’indimenticabile Pino Daniele (Che male c’è), grande artista e, proprio in quell’anno, produttore del progetto Mangio troppa cioccolata. Spazio ai ricordi “E parlare di cioccolata in questa città fa un po’ sorridere. Mi ricordo dei tempi in cui venivamo a Perugia e dopo il concerto ripartivamo pieni di delizie incredibili”. Ma i flashback condivisi non finiscono qui. Nella sua band c’è Sonny T, bassista di Prince e, a quasi un anno dalla sua scomparsa, facile è ritrovarsi nelle atmosfere degli anni Ottanta-Novanta con una carrellata di successi del genio di Minneapolis come Sign o’ the times, Purple Rain e (boato) Kiss.

E se l’intento del tour è (forse) quello di tracciare un bilancio della sua carriera, la cantautrice non può che uscirne a testa alta. Da E poi, con cui sale sul palco di Sanremo nel 1994 (fa sorridere oggi che le sia valso solo un settimo posto) a Oronero continua ad essere un’artista eterna su un palco senza tempo.

Il concerto rientra nell’ambito della stagione Umbria eventi d’Autore promossa dall’associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore. Produzione Live Nation. Sul palco con l’artista romana: Sonny T (direttore musicale e basso), Claudio Storniolo (piano), Gianluca Ballarin (tastiere), Giorgio Secco (chitarra), Mylious Johnson (batteria).