Le meraviglie dell’arte preistorica e le civiltà perdute che hanno lasciato il segno su pietra, un viaggio indimenticabile tra storia e natura nella regione Lombardia.
di Emina Klouz
La Val Camonica, situata nella regione Lombardia, tra le provincie di Brescia e Bergamo, è una terra di straordinaria bellezza e ricca di storia millenaria. Tra le sue meraviglie nascoste, spiccano le incisioni rupestri, una testimonianza senza tempo dell’antica presenza umana in quest’area. Questi incredibili reperti, custoditi nel cuore delle Alpi, offrono un’opportunità unica per esplorare il passato e scoprire la ricchezza culturale di antiche civiltà scomparse.
La Val Camonica è uno dei siti archeologici più importanti d’Europa che conta oltre 140.000 incisioni rupestri sparse su oltre 2.000 rocce. Queste testimonianze artistiche risalgono al Paleolitico e continuano fino all’Età del Ferro, abbracciando così un periodo di oltre 8.000 anni. Scoperte casualmente nel 1909 da Walther Laeng, i petroglifi hanno attirato l’attenzione di studiosi e curiosi da tutto il mondo. I primi studi risalgono agli anni ’20 e proseguono fino al decennio successivo, quando alcuni studiosi tedeschi identificano le incisioni come testimonianza dell’antica razza ariana. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale le ricerche vengono riprese sotto la guida di Laeng, colui che le scoprì. La grande svolta avviene nel 1955 quando, per iniziativa della sovrintendenza archeologica della Lombardia, viene inaugurato il Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, il primo dei 7 che seguiranno.
Ciò che rende unico questo patrimonio archeologico è la sua ubicazione a cielo aperto. Le rocce della Val Camonica fungono da tela per l’arte preistorica. Gli antichi abitanti di queste terre hanno lasciato il segno della loro esistenza incidendo figure e simboli sulla pietra. Uomini, animali, oggetti di vita quotidiana e simboli rituali si intrecciano in un labirinto di linee che ci parlano di società ormai scomparse. Ogni civiltà ha lasciato il proprio segno incidendo sulle pareti millenarie la propria storia e usanze.
L’Età del Ferro, secondo gli studi, risulta essere il periodo in cui sono state realizzate più incisioni. Il popolo del tempo, i Camuni, presumibilmente realizzarono circa l’80% dei pitoti che oggi possiamo ammirare. Le opere caratteristiche di questa antica civiltà raffigurano duelli, scene di caccia, armi e capanne ma l’immagine, quasi iconica, più rappresentata è la Rosa Camuna, visibile ben 92 volte. Il suo significato è ancora argomento di dibattito, ma in molti sostengono che la sua immagine sia associata a guerrieri danzanti che difendono il fiore stesso dai nemici. Per celebrare l’importanza del sito archeologico, nel 1975, l’assessore alla cultura della Regione Alessandro Fontana fece stilizzare l’immagine della Rosa Camuna rendendola così il simbolo della regione Lombardia che tutti noi conosciamo.
Le incisioni rupestri della Val Camonica rappresentano uno dei più importanti reperti di arte preistorica. I loro tratti non sono particolarmente dettagliati e accurati, ma dimostrando una maestria artistica sorprendente. L’abilità dei primi artisti nell’eseguire queste opere è ammirevole, soprattutto se consideriamo gli strumenti limitati a loro disposizione. La perizia dimostrata nella rappresentazione di scene di caccia, riti religiosi e danze ritmiche testimonia culture evolute e profondamente radicate nel territorio. La Valle dei Segni è da considerarsi una vera e propria linea del tempo: passeggiando per i parchi ci si immerge in un libro di storia che, grazie a dei semplici segni sulle rocce alpine, ci mostra il percorso del progresso tecnologico dell’uomo.
L’esplorazione delle incisioni rupestri ci riporta a un’epoca in cui l’uomo viveva in armonia con la natura, dipendendo da essa per la sopravvivenza. Questo viaggio nel passato ci ricorda la nostra connessione intrinseca con la terra e ci sprona a proteggere e rispettare l’ambiente che ci circonda. Le incisioni ci insegnano che il passato è un tesoro da cui trarre ispirazione per costruire un futuro migliore, ci parlano di una cultura che ha saputo adattarsi all’ambiente circostante, sviluppando conoscenze e abilità che ne hanno permesso la sopravvivenza e la crescita.
Data la straordinaria importanza, nel 1979 l’UNESCO ha inserito il sito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità, diventando così il primo sito italiano di una lunga lista. Questo riconoscimento ha permesso di promuovere la conservazione e la valorizzazione di queste opere d’arte preistorica. Attraverso il sostegno di organizzazioni internazionali, i siti di maggior valore sono stati preservati per le future generazioni.
La loro conservazione è una priorità per le autorità locali. Sono state adottate misure rigorose per proteggere questi tesori dall’usura del tempo, dall’azione dei visitatori e da potenziali danni causati da attività antropiche. Sono stati realizzati percorsi turistici mirati, dotati di pannelli informativi, per permettere ai visitatori di ammirare le incisioni in totale sicurezza e rispetto per l’ambiente circostante.
Le incisioni rupestri della Val Camonica sono un patrimonio unico e straordinario, che ci offre una preziosa finestra sul passato e sulla ricchezza culturale delle civiltà che abitarono questa terra millenni fa. Grazie al riconoscimento dell’UNESCO e agli sforzi di conservazione, possiamo ammirare e preservare questi reperti per le generazioni future, imparando dall’antica saggezza e valorizzando la connessione con la natura.