di Daniele Cherubini
Partner, studio associato Sinergie

Alla base di ogni iniziativa imprenditoriale vi è sempre una strategia. Intorno a noi è pieno di imprese, più o meno piccole, che non sopravvivono oltre il loro primo anno. E la colpa non è certo la pigrizia dell’imprenditore ma l’assenza di una strategia, che porta a cadere nel tranello del c.d. mito imprenditoriale. In altre parole si è portati a credere che per il solo fatto di aprire un’attività si diventi imprenditori, e che ciò basti a far sì che il capitale di rischio apportato nell’attività riesca a produrre profitti.

Ma non è così. Avviare un’attività imprenditoriale richiede sempre l’elaborazione di un’adeguata strategia, che consenta non solo di valutare le effettive potenzialità del prodotto (o servizio) che si intende proporre, ma anche di operare un’approfondita analisi del settore in cui si andrà a operare.

In questo contesto, il modello delle 5 forze di Porter (dal nome dell’economista statunitense Michael Porter, uno dei principali esperti di strategia aziendale, che lo teorizzò nel 1979) consente all’imprenditore di studiare le principali caratteristiche di uno specifico settore di mercato e di stabilirne il sistema competitivo, determinando così quale sarà il posizionamento dell’impresa.

Valutare il contesto competitivo in cui si va a operare permetterà per quanto possibile di prevedere le situazioni che nel medio/lungo periodo potrebbero erodere e compromettere la redditività dell’impresa.

Secondo Porter, la struttura competitiva di un settore è la risultante di queste 5 forze:

  • intensità della competizione tra imprese nello stesso settore;
  • potere contrattuale degli acquirenti;
  • potere contrattuale dei fornitori;
  • minacce derivanti dall’ingresso sul mercato di nuovi concorrenti (potenziali entranti);
  • minacce derivanti dall’introduzione sul mercato di prodotti/servizi sostitutivi.

Ciascuna di queste pressioni competitive si caratterizza in modo diverso a seconda del settore di appartenenza, ma vi sono diversi punti chiave, diverse costanti che ancor oggi, dopo più di quarant’anni, rendono il modello di Porter applicabile a ogni tipo di mercato.

L’analisi delle 5 forze permette all’impresa di ottenere un quadro completo sulla sua posizione competitiva, di stabilire i comportamenti e atteggiamenti da adottare nei confronti degli attori di queste forze e – in sostanza – di prendere decisioni strategiche.

Acquisire familiarità con questo tipo di analisi è fondamentale per comprendere la struttura del proprio settore di appartenenza e, conseguentemente, per cercare di raggiungere e mantenere un adeguato livello di redditività nel medio-lungo termine.