E’ stato presentato martedì 25 aprile lo Statuto di Mongiovino Vecchio dell’anno 1562. Erano presenti all’evento il cardinale Gualtiero Bassetti, il sindaco di Panicale Giulio Cherubini, Francesca Caproni e Gianluca Bisogno, camerlengo e priore delle Confraternite del Santissimo Sacramento e della Buona Morte in Mongiovino, Mario Squadroni soprintendente archivistico Umbria-Marche, Elisabetta Bogini funzionaria Soprintendenza e Orlando Sbicca parroco dell’unità pastorale di Panicale
Questa pubblicazione si aggiunge a quella edita in occasione del 500mo anniversario del miracolo della moltiplicazione dei pani dal titolo “La Brocca il Velo e il Pane il Santuario di Mongiovino la Storia, le Carte” che è la traduzione di un documento inedito su Mongiovino e fu proprio quella l’occasione nella quale il soprintendente, grazie alle sue ricerche documentali per quel lavoro, comunicò che a Roma, nel fondo manoscritti della Biblioteca Giovanni Spadolini del Senato della Repubblica aveva trovato lo Statuto dell’antica comunità di Mongiovino del 1562.
Il documento ritrovato mostra come prima del 1600, anno in cui fu istituita la diocesi di Città della Pieve, il castello di Mongiovino fu una parrocchia della diocesi di Chiusi e una comunità del territorio perugino, sottoposta all’autorità dello Stato Pontificio. Solo dopo il 1817 il castello divenne comunità inserita nel Comune di Panicale. Il frontespizio dello statuto comunale, ricco di sei prestigiosi stemmi, tra cui si notano quelli del Papa Pio IV e delle insigne famiglie dei della Corgna e dei della Rovere, ci fa già capire come all’epoca Mongiovino fosse un importante centro di riferimento, di un territorio ben più vasto dell’attuale e fu conosciuta per molti secoli per aver voluto e governato l’importante santuario di scuola bramantesca, arricchito di importanti opere pittoriche, al quale si rivolgevano moltissimi fedeli e arrivavano molti pellegrinaggi da diverse comunità religiose.