Dal porto di Mergellina parte il biennio che porterà la città all’America’s Cup 2027. Tra oltre 120 imbarcazioni, promesse di sviluppo e visioni urbane, il “Navigare” diventa simbolo di una nuova rotta per la città del mare.
Il mare di Napoli è tornato protagonista. Non solo come paesaggio o memoria, ma come risorsa viva, infrastruttura e futuro. Con l’apertura della 39ª edizione del Navigare, il Salone Nautico Internazionale organizzato da AFINA (Associazione Filiera Italiana della Nautica), la città ha dato ufficialmente il via a un biennio di eventi e progetti destinati a rilanciare il Golfo partenopeo in vista dell’America’s Cup del 2027.
Al Molo Luise di Mergellina, dove per nove giorni oltre 120 imbarcazioni resteranno in mostra con ingresso gratuito e prove in mare libere, si respira un entusiasmo concreto: la sensazione di una città che, dopo anni di attese e rinvii, decide finalmente di guardare di nuovo al suo orizzonte naturale — il mare.
Durante l’inaugurazione, il sindaco Gaetano Manfredi ha scandito parole che suonano come una promessa e un impegno: «Siamo fermi da sessant’anni, ora è il momento di correre. Napoli è la città del mare e abbiamo l’obbligo di realizzare il PUA della linea di costa. Abbiamo bisogno di porti turistici perché sono un grande volano economico e di riqualificazione urbana».
Un messaggio che segna una svolta: la portualità turistica non è più un miraggio, ma una direttrice di sviluppo reale, capace di connettere economia, urbanistica e identità cittadina.
In questo scenario, Navigare si conferma non solo come appuntamento espositivo di rilievo internazionale, ma anche come piattaforma di dialogo tra istituzioni, imprenditori e appassionati del mare. Lo spazio espositivo, organizzato lungo la banchina di sopraflutto del Molo Luise, accoglie gommoni, gozzi e yacht di ogni dimensione — dai cantieri campani come Fiart Mare e Italyure ai marchi internazionali come Ferretti, Azimut e Jeanneau — componendo un panorama che racconta l’eccellenza della filiera nautica italiana e la sua apertura globale.
Ma l’elemento forse più significativo di questa edizione è la connessione tra industria e visione politica. Gennaro Amato, presidente di AFINA, ha accolto con favore le parole del sindaco, vedendo in esse «l’inizio di una rivoluzione strutturale» destinata a trasformare Mergellina e il Golfo in un sistema di marine moderne, capaci di generare economia e lavoro. Un obiettivo condiviso anche dal presidente della BCC di Napoli, Amedeo Manzo, che ha annunciato il sostegno del sistema bancario locale alla creazione di nuovi porti turistici.
Nel frattempo, tra i pontili galleggianti e il profilo del Vesuvio sullo sfondo, il pubblico si muove tra design e tecnologia, scoprendo modelli d’avanguardia e provandoli direttamente in mare. È un salone accessibile e dinamico, che restituisce a Napoli la sua vocazione marinara, avvicinando cittadini e visitatori a un settore spesso percepito come elitario ma che, nel contesto giusto, diventa motore collettivo di crescita.
Così, mentre le prue scintillano al sole di novembre e le parole “America’s Cup” cominciano a riempire il lessico urbano, Navigare si fa metafora di una città che si rimette in rotta. Non più soltanto una vetrina di barche, ma il primo passo di una trasformazione culturale ed economica: quella di Napoli che, finalmente, torna a navigare davvero.
Dal porto di Mergellina parte il biennio che porterà la città all’America’s Cup 2027. Tra oltre 120 imbarcazioni, promesse di sviluppo e visioni urbane, il “Navigare” diventa simbolo di una nuova rotta per la città del mare.
Il mare di Napoli è tornato protagonista. Non solo come paesaggio o memoria, ma come risorsa viva, infrastruttura e futuro. Con l’apertura della 39ª edizione del Navigare, il Salone Nautico Internazionale organizzato da AFINA (Associazione Filiera Italiana della Nautica), la città ha dato ufficialmente il via a un biennio di eventi e progetti destinati a rilanciare il Golfo partenopeo in vista dell’America’s Cup del 2027.
Al Molo Luise di Mergellina, dove per nove giorni oltre 120 imbarcazioni resteranno in mostra con ingresso gratuito e prove in mare libere, si respira un entusiasmo concreto: la sensazione di una città che, dopo anni di attese e rinvii, decide finalmente di guardare di nuovo al suo orizzonte naturale — il mare.
Durante l’inaugurazione, il sindaco Gaetano Manfredi ha scandito parole che suonano come una promessa e un impegno: «Siamo fermi da sessant’anni, ora è il momento di correre. Napoli è la città del mare e abbiamo l’obbligo di realizzare il PUA della linea di costa. Abbiamo bisogno di porti turistici perché sono un grande volano economico e di riqualificazione urbana».
Un messaggio che segna una svolta: la portualità turistica non è più un miraggio, ma una direttrice di sviluppo reale, capace di connettere economia, urbanistica e identità cittadina.
In questo scenario, Navigare si conferma non solo come appuntamento espositivo di rilievo internazionale, ma anche come piattaforma di dialogo tra istituzioni, imprenditori e appassionati del mare. Lo spazio espositivo, organizzato lungo la banchina di sopraflutto del Molo Luise, accoglie gommoni, gozzi e yacht di ogni dimensione — dai cantieri campani come Fiart Mare e Italyure ai marchi internazionali come Ferretti, Azimut e Jeanneau — componendo un panorama che racconta l’eccellenza della filiera nautica italiana e la sua apertura globale.
Ma l’elemento forse più significativo di questa edizione è la connessione tra industria e visione politica. Gennaro Amato, presidente di AFINA, ha accolto con favore le parole del sindaco, vedendo in esse «l’inizio di una rivoluzione strutturale» destinata a trasformare Mergellina e il Golfo in un sistema di marine moderne, capaci di generare economia e lavoro. Un obiettivo condiviso anche dal presidente della BCC di Napoli, Amedeo Manzo, che ha annunciato il sostegno del sistema bancario locale alla creazione di nuovi porti turistici.
Nel frattempo, tra i pontili galleggianti e il profilo del Vesuvio sullo sfondo, il pubblico si muove tra design e tecnologia, scoprendo modelli d’avanguardia e provandoli direttamente in mare. È un salone accessibile e dinamico, che restituisce a Napoli la sua vocazione marinara, avvicinando cittadini e visitatori a un settore spesso percepito come elitario ma che, nel contesto giusto, diventa motore collettivo di crescita.
Così, mentre le prue scintillano al sole di novembre e le parole “America’s Cup” cominciano a riempire il lessico urbano, Navigare si fa metafora di una città che si rimette in rotta. Non più soltanto una vetrina di barche, ma il primo passo di una trasformazione culturale ed economica: quella di Napoli che, finalmente, torna a navigare davvero.