La scienza dietro il sorriso che i nostri compagni a quattro zampe portano dentro casa

di Massimo Imperatori

Nell’ambito delle terapie alternative e complementari, continuano ad arrivare approcci terapeutici innovativi per migliorare la salute mentale e fisica dell’uomo. La “Pet-Therapy”, oggi ridefinita in “Interventi Assistiti con gli Animali” (IAA), si è guadagnata un ruolo di rilievo. Questa pratica, basata su un solido fondamento medico-scientifico, sta dimostrando che l’interazione umana con gli animali da compagnia può avere effetti benefici straordinari sul benessere psicofisico umano.

Fin dai tempi antichi, l’umanità ha sperimentato i benefici delle interazioni con gli animali da compagnia. Tuttavia, solo di recente, questa pratica ha assunto una connotazione scientifica e strutturata, dando vita alla “Pet-Therapy”. Questo termine, coniato dallo psichiatra Boris M. Levinson nel 1964, è ora ampiamente utilizzato per descrivere l’uso terapeutico degli animali da compagnia in una varietà di contesti, tra cui ospedali, case di riposo e scuole.

Il cuore di questa metodologia è la comprensione dell’impatto che gli animali possono avere sulla salute e il benessere delle persone. Le “Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali”, adottate nel 2015, forniscono una base operativa solida per l’applicazione uniforme degli IAA in Italia. L’uso terapeutico degli animali da compagnia abbraccia tre diversi approcci, ognuno con un focus specifico: l’“Animal Assisted Activities” (AAA), concentrata sull’aspetto ludico-ricreativo, l’“Educazione Assistita con gli Animali” (EAA), nel quale prevale l’aspetto educativo, ed infine, la “Terapia Assistita con gli Animali” (TAA), destinata alla terapia di specifiche patologie.

Gli IAA hanno dimostrato di essere particolarmente efficaci nei contesti ospedalieri e nelle strutture per anziani. La presenza di animali agisce come un ponte tra gli individui, facilitando la comunicazione e le relazioni sociali. Per coloro che affrontano disturbi dello spettro autistico, l’introduzione di cani nelle terapie ha portato a miglioramenti sorprendenti nell’attenzione, nell’interazione sociale e nella riduzione di comportamenti stereotipati.

L’efficacia della Pet-Therapy è supportata da meccanismi neurofisiologici accuratamente indagati. Anche la semplice presenza di un animale durante situazioni stressanti basterebbe a ridurre l’ansia, ad abbassare la pressione sanguigna e a stabilizzare il battito cardiaco. Il contatto fisico con un animale è associato a una diminuzione, nel sangue, dei livelli dell’ormone dello stress, il cortisolo, e a un aumento di endorfine e dopamina, responsabili delle emozioni positive e dell’umore. Inoltre, la stimolazione dell’ossitocina, gioca un ruolo cruciale nel rafforzamento del legame con il proprio animale, contribuendo anche al benessere complessivo.

Oltre ai benefici evidenziati per la salute mentale, gli IAA offrono un potenziale educativo significativo. È stato evidenziato, negli ambienti scolastici, che l’interazione con gli animali da compagnia migliora l’autostima, l’empatia e le abilità sociali nei bambini. Crescere con un animale aiuta positivamente la formazione della personalità dei giovani, promuovendo comportamenti costruttivi e la capacità di relazionarsi in modo sano.

La Pet-Therapy sta guadagnando terreno come un approccio scientificamente fondato per migliorare il benessere umano. Non si tratterebbe quindi di un semplice “abbraccio” tra uomo e amici a quattro zampe. L’impiego di animali da compagnia come parte integrante dei trattamenti terapeutici e delle attività educative sta diventando sempre più frequente, rappresentando un passo avanti nel campo della salute mentale e fisica. Gli IAA stanno dimostrando che il legame tra umani e animali può avere impatti positivi profondi, aiutando le persone a superare sfide, migliorare la comunicazione e rafforzare la salute sia mentale che fisica.