L’omaggio dell’Umbria a uno dei più importanti paesaggisti italiani. Le opere di Manlio Bacosi in una mostra itinerante tra San Gemini, Terni e Perugia a testimoniare la sua grande vitalità creativa e un’assoluta originalità espressiva

San Gemini, Terni e Perugia, le tre città che ospiteranno BACOSI astratto, informale, paesaggista, mostra a cura di Massimo Duranti e Andrea Baffoni che nasce dall’esigenza di ricordare Manlio Bacosi, artista perugino significativo non solo per l’Umbria, ma anche a livello nazionale ed internazionale che ha realizzato una sostanziosa produzione anche in tutto il territorio europeo e in Medio Oriente. Sua peculiarità è stata l’essere molto rinomato con le sue opere, i paesaggi in particolare, ma anche le ceramiche e le sculture, senza dimenticare la raffinata grafica, in tutti gli ambienti, dai più sofisticati ai più popolari. Una trasversalità, la sua, che si è riflessa anche nella sua produzione, che annovera, infatti, opere molto impegnative, accanto a una serie infinità di piccoli paesaggi che l’artista ha voluto fossero alla portata economica di tutti.

La mostra si terrà a palazzo Vecchio a San Gemini (30 settembre – 15 ottobre), alla Fondazione Carit di palazzo Montani Leoni a Terni (30 settembre – 5 novembre), per avviarsi alla conclusione, poi, al Museo civico di palazzo della Penna da Perugia (28 ottobre – 3 dicembre). Nell’esposizione si esplorerà per la prima volta in maniera completa la breve stagione post cubista, del tutto sconosciuta, con opere inedite, le più corpose esperienze informali, ritrovate del Comune di Perugia e della Regione Umbria, risalenti al momento in cui Bacosi volle seguire autonomamente il Gruppo di Spoleto che, con l’informale, si stava evidenziando a livello nazionale. Ancora, quasi sconosciuta la breve e intensa stagione dell’astratto, in cui sperimenta senza particolari riferimenti quel linguaggio, con opere, anch’esse inedite o poco note. Poi il paesaggismo con evidenti venature di surrealismo, in cui evoca la dolcezza della luce della sua terra: la verde Umbria. Caratteristica delle sue opere è una certa vibrazione di segni e i colori che fluttuano con mobilità fantasiosa planando sulla superficie del quadro creando un cliché inconfondibile. Le nature morte sono tra i temi preferiti di Bacosi, come pure i paesaggi, afferrati al volo e risolti in volumi leggeri, aerei, in una sorta di euritmia musicale, dove il colore è giocato in un sapiente registro di tinte. Eclettico e curioso, Bacosi praticò con successo la ceramica, la scultura in ferro e fusione in bronzo, gli allestimenti più eclettici come la pittura nei vecchi infissi, senza dimenticare la grafica.

Circa 122 le opere esposte fra pittura, scultura, ceramica e grafica, che si pongono come primo obiettivo quello di inquadrare definitivamente l’artista, probabilmente il più popolare fra quelli attivi a Perugia dagli anni Cinquanta in poi. I suoi lavori non sono infatti nelle collezioni più importanti pubbliche e private, ma anche nelle case di gente semplice. Il progetto espositivo è suddiviso in sezioni tematiche che mettono in evidenza i vari periodi storici e di esplorazione di tecniche linguaggi dell’artista, esordi fra post-cubismo e informale, sintesi architettoniche anni Sessanta – Settanta, paesaggismo anni Ottanta, ceramica, scultura e grafica.

Orari di apertura delle mostre: San Gemini palazzo Vecchio giorni feriali dalle ore 17 alle 24, festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 24; Terni palazzo Montani Leoni venerdì, sabato, domenica dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 20; Perugia palazzo della Penna da martedì a domenica dalle ore 8 alle 23 (lunedì giorno di chiusura).