Palazzo della Penna si trasforma in un museo dinamico delle telecomunicazioni con la mostra “La Tv prima e dopo Carosello” offrendo al visitatore un originale viaggio nel tempo e portandolo ad immergersi in atmosfere e scenografie che rievocano quaranta anni di vita quotidiana in Italia
di Francesca Cecchini
Era il 3 febbraio 1977 quando, per la prima volta, le case degli italiani furono invase da Carosello, celebre (piccolo, grande) contenitore trasmesso dalla Rete 1 della Rai. A sessant’anni dalla sua nascita, a Palazzo della Penna di Perugia, l’assessorato alla cultura del Comune di Perugia dedica, prima in Italia, la mostra La Tv prima e dopo Carosello a cura di Fabio Melelli e Luciano Zeetti. Inaugurata gli scorsi giorni, l’esposizione ha trasformato le sale del Museo civico in una sorta di percorso (si cammina ‘realmente’ lungo un tappeto che ricorda il suolo cittadino) tra ambienti che rimandano alle atmosfere ‘casalinghe’ e di vita quotidiana tra strade e locali di un tempo, uno scorcio che va dal dopoguerra fino all’anno 1977. “Mi ricordo – ci racconta l’assessore Teresa Severini – quando eravamo in campagna. Prendevamo una seggiola ed andavamo al bar a vedere la televisione”. Queste parole raccolgono lo spirito della mostra: tornare indietro negli anni e rivivere il momento storico durante cui quella scatola nera, la televisione, era un momento di aggregazione sociale che riuniva la famiglia (in casa) o gli amici (al bar). Momento di condivisione unico, allora, nel suo genere. Negli ambienti di via Podiani si racconta anche la storia della televisione: “Abbiamo cercato – spiega Fabio Melelli – le radici più profonde che risalgono al 1939 quando l’EIAR aveva già sviluppato dei regolari programmi di trasmissione televisiva”. Tra le chicche che spiccano di sala in sala, ci viene mostrata un’intervista realizzata con la prima cantante ad aver ottenuto un contratto con la televisione italiana, Lia Origoni, classe 1919 che Melelli ha raggiunto a La Maddalena dove ora vive. Un periodo, quello del fascismo, durante cui le trasmissioni televisive non erano sviluppate come negli anni Cinquanta. In Italia esistevano pochissimi apparecchi televisivi e uno di questi era a Villa Torlonia, in piena disponibilità del Duce che, ovviamente, monitorava le informazioni in uscita e che organizzò uno spettacolo televisivo cui la Origoni partecipò quale protagonista. Altro scorcio unico nell’esposizione, alcune fotografie che rappresentano una delle pochissime testimonianze visive della fonovisione di allora, quando non esisteva che la diretta (la registrazione fu introdotta negli anni Cinquanta), scattate davanti ad uno dei pochi televisori che esistevano nel centro storico di Roma, nel negozio Germini. Non si dimentica la Perugina con lo spazio dedicato alle sue pubblicità che, nell’immaginario collettivo, hanno proposto una Perugia proiettata verso il futuro come ‘città del cioccolato’ (non molto lontana, poi, dall’immagine odierna). Questo e molto altro a Palazzo della Penna dove il visitatore potrà notare come questo ‘piccolo elettrodomestico’ si sia trasformato, nell’arco degli anni, non solo in un imponente (e potente) veicolo di informazione, ma in un ‘media’ in grado di influenzare stili di vita e modelli culturali, riflettendo e, a volte, trasformando, la società in diversi contesti storici.
La Tv prima e dopo Carosello a cura di Fabio Melelli e Luciano Zeetti, organizzata dal Comune di Perugia in collaborazione con il Museo del Gioco e del Giocattolo, Rai Teche e Archivio storico Buitoni-Perugina. Orari di apertura: febbraio/marzo da martedì a domenica dalle ore 10 alle 18; aprile dal lunedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 19.