La pratica e l’attività teatrale contemporanea passano per la consapevolezza del proprio corpo. A Foligno La Società dello Spettacolo propone un laboratorio attoriale per approfondire il processo di elaborazione di un’opera, nel passaggio tra la scrittura e la rappresentazione. Dieci giorni di lavoro e una prova aperta al pubblico prenderanno il via all’Auditorium Santa Caterina
“La ricerca del corpo teatrale” questo il titolo del laboratorio attoriale a cura di Spiro Scimone e Francesco Sframeli che si terrà all’auditorium Santa Caterina di Foligno dal 19 al 29 marzo, organizzato da La società dello Spettacolo, in collaborazione con Scarpaccia Teatro nell’ambito del progetto nazionale di residenze artistiche Foligno Incontemporanea (sostenuto da Mibact, Regione Umbria e Comune di Foligno). Rivolto ad attori professionisti, sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti. Le richieste di adesione andranno inviate entro e non oltre il 19 febbraio all’indirizzo info@lasocietadellospettacolo.org corredate da curriculum artistico e dati anagrafici, 2 fotografie, lettera motivazionale, recapito telefonico e indirizzo mail per le comunicazioni. I partecipanti selezionati verranno contattati entro il 28 febbraio 2018 e riceveranno tutte le indicazioni per il versamento della quota del laboratorio valido per finalizzare l’iscrizione, che sarà confermata solo dopo l’invio tramite mail al suddetto indirizzo della ricevuta di pagamento entro e non oltre il 9 marzo 2018. Lo svolgimento si svilupperà in sessioni lavoro da lunedì 19 a sabato 24 e da lunedì 26 a mercoledì 28 marzo (domenica riposo) dalle ore 10.30 alle 18 (con pausa pranzo). Giovedì 29 marzo dalle 10.30 a seguire e alle ore 21 prova aperta.
Il percorso – Il corpo come luogo fondamentale di ascolto ed espressione, esplorazione della vocalità, del movimento e dello spazio come aspetti fondanti della ricerca del personaggio. “La ricerca del corpo teatrale”, che si avvale del supporto di Fausto Marchini, prevede un lavoro prevalentemente fisico che nasce dalla necessità di trovare il corpo teatrale nella relazione autore-attore-spettatore. Attraverso lo studio e l’analisi di alcuni testi dello straordinario repertorio di drammaturgia contemporanea di Scimone e Sframeli, i partecipanti avranno la possibilità di approfondire il processo di elaborazione di un’opera, nel passaggio tra la scrittura e la rappresentazione. A chiudere la dieci giorni sarà una prova aperta al pubblico del lavoro svolto. Non uno spettacolo, ma la presentazione di un percorso di studio a confronto con lo spettatore che sarà inserita nella programmazione della quarta edizione della rassegna internazionale di arti performative Performing Santa Caterina.
“Un laboratorio sulla pratica e l’attività teatrale contemporanea – scrivono Spiro Scimone e Francesco Sframeli – con riferimenti ai contesti dei teatri e delle altre drammaturgie internazionali. Partendo dallo studio di alcuni testi del nostro repertorio, svilupperemo insieme ai partecipanti un lavoro di creazione, che è anche “artigianato” (scrittura, interpretazione, resa scenica), che nasce dalla ricerca del corpo dei personaggi, creati dall’autore, ma che prende vita, durante la rappresentazione, attraverso il corpo dell’attore, con la presenza del corpo dello spettatore, in un flusso vivo e sempre attuale. Il nostro obiettivo è quello di aiutare i giovani artisti a trovare nella relazione autore-attore-spettatore l’essenza del teatro: l’ascolto. Il teatro è ascolto. Educa all’ascolto. Solo con l’ascolto può nascere il vero dialogo. Ma per dialogare veramente non dobbiamo ascoltare solo le parole, dobbiamo ascoltare anche e soprattutto il silenzio”.
La Compagnia Scimone Sframeli nasce nel 1994 grazie alla collaborazione artistica tra l’attore e autore Spiro Scimone e l’attore e regista Francesco Sframeli. In quell’anno i due artisti, spinti dalla necessità di ricercare nuovi linguaggi, mettono in scena l’opera prima “Nunzio” scritta da Scimone, con la regia Carlo Cecchi. I loro spettacoli “Nunzio”, “Bar”, “La festa”, “Il cortile”, “La busta Pali”, “Giù e Amore” hanno vinto diversi premi teatrali e sono stati rappresentati nei più importanti teatri e festival nazionali e internazionali. Scimone e Sframeli hanno tenuto laboratori, incontri e lezioni di teatro in Italia e all’estero ed hanno, inoltre, diretto e interpretato il film “Due amici” (tratto dall’opera teatrale “Nunzio”) premiato con il Leone d‘Oro come “miglior opera prima” alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2002.
Fausto Marchini, attore, formatore e regista, formatosi alla Civica Scuola Paolo Grassi, ha studiato con Luca Ronconi, Kuniaki Ida, Giampiero Solari, Gabriele Vacis, Alfonso Santagata, Claudio Morganti e François Khan. Dal 1992 lavora come formatore e regista. Tra i progetti più recenti troviamo “Don Chisciotte” e “Riccardo III” per Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione. Ha già collaborato con Spiro Scimone e Francesco Sframeli. Nel 2017 ha fondato l’associazione Culturale Scarpaccia Teatro.