Il nuovo lavoro del coreografo Afshin Varjavandi il 9-10-11 Luglio presso il teatro La MaMa Umbria International

Movimenti lenti, sinuosi. Poi veloci. Esasperati. Sul palcoscenico richieste, sogni, desideri prendono vita attraverso le mani, le gambe, i visi. I corpi si intrecciano, sguardi puntati in alto. Ed ecco che la danza diventa preghiera. In occasione del Festival dei Due Mondi di Spoleto andrà in scena la prima nazionale di toPRAY, il nuovo spettacolo del collettivo INC in replica per tre serate, il 9-10-11 Luglio, presso il teatro La MaMa Umbria International. Il nuovo lavoro del coreografo Afshin Varjavandi porta in scena l’animo umano con i suoi dilemmi e le sue gioie più alte. Sotto ai riflettori mente, corpo e spirito si fanno movimento attraverso la tecnica e l’interpretazione dei ballerini Luca Calderini, Mattia Maiotti, Jenny Mattaioli, Elia Pangaro. “Esiste un momento per ognuno, a partire dal quale si impara a guardare dentro sé stessi: esiste anche una costante che chiamiamo T, per la quale quel momento è intimo e individuale, riferito al singolo. La costante T è un numero trascendente, toPRAY non parla della costante T, ma racconta il punto di vista dal quale si osserva. ToPRAY è un corridoio: a volte per arrivare all’animo umano il percorso è lungo e stretto. Altre volte l’uomo contemporaneo non trova il tempo per scegliere le strade complesse, per attraversarle il tempo che si impiega corrisponde alla costante T. Si dice che ‘possediamo un’anima’. Attraversiamo i simboli che nella storia abbiamo attribuito a quello che non riusciamo a vedere, per dare alla vita un valore diverso, per riconoscere oltre la FORMA un diverso livello. Cosa vuol dire ‘pregare’? Cerchiamo una risposta in ogni AZIONE. Forse l’agire stesso è un atto di culto: l’uomo contemporaneo agisce sul corpo traendone un culto. E se quello che abbiamo di più sacro è l’immaginazione attraverso cui riusciremo ad identificare l’anima nel corso della vita?”. NC InNprogressCollective è un collettivo artistico diretto dal coreografo Afshin Varjavandi, composto da sette giovani danzatori: Luca Calderini, Clara Blanche Courrégé, Mattia Maiotti, Jenny Mattaioli, Elia Pangaro, Ilinca Parii. E’ presente ormai da vari anni sul territorio nazionale in manifestazioni, concerti, festivals e networks proponendo una nuova e singolare idea di danza urbana e performing art nonché un concetto innovativo di coreografia. Il linguaggio è naturalmente quello della danza hip hop, l’obbiettivo è quello di far riconoscere le danze urbane alla danza accademica. Il progetto della compagnia è stato costruito nel corso di 7 anni con un proposito e un concept ben definiti: quello di rappresentare un collettivo di persone che condividono la propria vita e il proprio affetto, dediti ad impiegare il proprio tempo, spalla a spalla, col proposito di rappresentare un nuovo ed innovativo modello di hip hop e urban dance, dalle cui radici scorrono fino ad arrivare alla sperimentazione più audace del movimento della danza contemporanea, del contact e del dance theatre.