Chi sta curando chi? Chi è veramente il paziente? Chi lo psicologo? Dall’agenda della dottoressa Galeotti, il paziente è il signor Bonetti, che lei riceve “Ogni martedì alle 18”. Ma solo sull’agenda. Il signor Bonetti è un tipo, obiettivamente un po’ strano. Ha tanti “io” che animano la sua testa, ma che diventano anche reali. Tanti più o meno super eroi di cui Bonetti veste gli abiti per andare in aiuto del prossimo. Per confortare, per esempio, i fedeli che non hanno una casa a differenza del loro vescovo che ha un super attico, oppure del ragazzino che scopre la sua omossessualità e le difficoltà di essere, per qualcuno, “diverso”. La dottoressa Galeotti è una professionista affermata, sicura delle sue conoscenze. Ma l’incontro con il paziente la porterà a dubitare di tutte queste certezze. Tanto che i ruoli finiranno per ribaltarsi.

Psicologa e paziente sono stati interpretati sul palco del teatro Esperia di Bastia Umbra, da Claudia Penoni e da Vito, al secolo Stefano Bicocchi.

Il tema dello spettacolo, testo originale di Freyerie e Zalone, è quello dell’apparire, dell’apparenza che può essere diverso dalla realtà, tutto quello che sembra in un modo, alla fine, può rivelarsi completamente diverso» spiega Vito che, parlando del suo personaggio, sottolinea come sia «frutto della contemporaneità, vive in stretto legame con l’attualità». E la dottoressa Galeotti, «È una professionista affermata – commenta Claudia Penoni – apparentemente equilibrata che, nell’incontro con Bonetti, inizia ad agitarsi e innervosirsi. Attraversa più fasi: passa dallo stupore iniziale al divertimento, dal nervosismo alla disperazione. Perché continua a non capire il suo paziente e le risposte che le dà alle domande sul suo comportamento, perché non sa più come reagire a Bonetti. E finisce per mettersi in gioco in prima persona, diventando lei la paziente». Uno spettacolo da ridere, ma come nel caso delle commedie ben riuscite, che sa anche far riflettere.