di Francesca Cecchini

Giocare sulla qualità della vita per affrontare le difficoltà. Mai abbandonarsi allo sconforto. Prendere di petto il problema e combattere sempre e comunque

Nell’ambito della manifestazione “Fa’ la cosa giusta”, fiera sul consumo consapevole e sugli stili di vita sostenibili, svoltasi dal 2 al 4 ottobre al centro Umbria Fiere di Bastia Umbra, uno degli ospiti più graditi dal pubblico è stato senz’altro il Presidente di Avanti Tutta. Intervistato dalla giornalista Luana Pioppi, Leonardo Cenci si è intrattenuto nell’Area Lab per parlare di sé e della sua vita “in compagnia” di un ospite ingombrante, il cancro. Una “tegola caduta in testa all’improvviso”, una vera e propria tragedia che, “da bravo sportivo”, il perugino, ormai uno dei più amati nel capoluogo umbro (e non solo), ha trasformato in una grande sfida: “Questo mio atteggiamento – spiega Cenci – mi ha sicuramente aiutato molto a vivere la malattia feroce con meno “paura” e mi ha condotto lungo un percorso di accettazione molto rapido rispetto ad altre persone. Ho imparato che quando hai un cancro, volente o nolente, puoi comunque continuare a vivere. Ovvio, non è facile. Spesso, quando espongo questa mia chiave di lettura ottimistica – racconta sorridente –, infatti, anche nel reparto di oncologia, capita che mi guardino come fossi uno strano essere proveniente da un altro pianeta. Le persone, purtroppo, in genere si fanno sopraffare da pensieri e sentimenti negativi e ciò non aiuta a “convivere” con il nostro “ospite”. Io, con questa “leggerezza”, questo mio trattare la malattia come se fosse un semplice mal di stomaco, riesco a vivere la mia quotidianità  più serenamente, senza rimaner sempre lì bloccato su quel pensiero fisso che mi attanaglia ogni istante”. Un uomo semplice e complesso al contempo. Un uomo che ti guarda con occhi limpidi e sereni da cui non si riesce a non rimanere colpiti. Un uomo leggero ed esile che si alza in piedi e pare camminare in mezzo alla folla con la forza e il temperamento di un Golia. Tanto forte da essere in grado di sollevare il mondo con un dito.

Leonardo ha il cancro e lo chiama per nome, sempre. Non si nasconde dietro a nessun sinonimo per indorare la pillola. Forse anche questo lo rende “speciale”: con il suo realismo e il suo positivismo spinge ad affrontare a viso aperto tutto quello che la vita ti offre (seppur non gradito) senza nascondersi dietro un dito. Ammette che la malattia, che diviene parte integrante del quotidiano, ti condiziona (inevitabilmente) ma che non sarà mai padrona assoluta della tua esistenza, non finché forza fisica e psicologica andranno di pari passo e sosterranno la volontà di riuscire a farti vivere il più possibile come prima che arrivasse. E Leonardo il cancro lo conosce bene, lo ha studiato sin da quando i medici gli hanno dato pochi mesi di vita. Un momento a cui ha reagito non accettando limitazioni temporali. Si è alzato in piedi e ha iniziato a combattere, informandosi, plasmando la quotidianità  non solo in base alle cure, ma studiando la malattia e assimilando quanto più nozioni poteva sull’argomento: “Ho il cancro ma fortunatamente, grazie alla mia curiosità, l’ho conosciuto molto bene e  sto giocando una partita ad armi pari… o quasi, perché ogni tanto lui cresce, si ferma e poi torna a crescere. Sto ricevendo risultati eccellenti e nella mia vita riesco comunque a coltivare interessi e a fare tante esperienze. Probabilmente più di quanto riesca a fare una persona sana”. Non dare mai nulla per scontato e atteggiamento mentale positivo sembrano essere due delle armi vincenti: “Noi malati di cancro dovremmo considerare il nostro dramma come una sfida. La nostra vita cerchiamo di viverla bene. Dobbiamo giocare sulla qualità”.

“Oltre l’atteggiamento – sottolinea la Pioppi – altro punto fondamentale è la prevenzione”. Così Leonardo inizia a parlare al pubblico dello sport e dell’alimentazione corretta. “La salute è importante e va preservata. Prevenzione equivale a condurre uno stile di vita sano. Secondo studi scientifici, è ormai stato appurato che 150 minuti di attività motoria moderata evitano la progressione dello sviluppo delle cellule tumorali”. Dare quindi il buon esempio (e chi meglio di Leonardo che ha appena portato a termine la Mezza Maratona di Foligno?) e cercare di indirizzare soprattutto le giovani generazioni a non soccombere ad uno stile di vita sedentario: muoversi, muoversi, muoversi! Lo sport va però accompagnato anche da una dieta alimentare corretta: “Noi siamo sostanzialmente due cose – asserisce Cenci – quello che pensiamo (se pensiamo positivo viviamo bene perché attiriamo su di noi sentimenti ed emozioni altrettanto positive) e quello che mangiamo”. Da autodidatta qual è e dopo aver seguito moltissimi convegni a tema, Leonardo ci consiglia di abbandonare (quantomeno limitare) quelli che vengono definiti i “quattro veleni bianchi” ovvero sale, zucchero, farina e latte a cui, ultimamente, si sta aggiungendo anche un quinto elemento, il riso bianco. Dopo aver consigliato la lettura attenta delle etichette Leonardo ci consiglia di “Investire su noi stessi. Rinunciamo agli oggetti materiali superflui e prendiamoci cura della nostra alimentazione senza risparmiare proprio sul cibo”.

A questo punto la giornalista gli chiede di focalizzare l’attenzione sulla onlus e chiede come è nato il desiderio di fondare Avanti Tutta… “La prima volta che sono stato ricoverato nel reparto di oncologia – ci racconta Leo – era tutto nuovo per me. Ciò che mi rimase impresso era l’enorme terrore che leggevo negli occhi dei malati e dei loro familiari. Vedere ciò mi spezzava il cuore. Ho pensato che se fossi riuscito a superare quello che stavo attraversando avrei voluto aiutare queste persone a vivere quel tipo di situazione nel miglior modo possibile”. Regalare loro un abito di serenità e dignità (del malato) da indossare con naturalezza e non come una vergogna (“perché il malato di cancro non deve essere emarginato, non è contagioso”) era il sogno di Leo e, difatti, lo sta realizzando nel migliore dei modi seppur non con ago e filo. Sulla scelta del nome: “Dopo la mia prima broncoscopia ho avuto dei problemi e mi sono ritrovato, per una complicazione, in uno stato “comatoso”. Al mio risveglio la prima cosa che ho visto aprendo gli occhi è stato il viso (preoccupatissimo) di mio padre e la prima cosa che ho detto (“annaspato”) è stata “avanti tutta”! Il 18 giugno 2013 è nata Avanti Tutta onlus”.

Un inno a guardare oltre, a combattere il pessimismo. Una onlus che si muove con passo coraggioso (e di incoraggiamento). Un’associazione che è entrata nel cuore dei cittadini, dei privati e delle Istituzioni. “La nostra forza sta nell’aver intrapreso un percorso e non esserci fermati ad un singolo evento. Siamo sempre in movimento, non siamo statici, mettiamo passione e, personalmente, voglio dedicare la mia vita a chi ha bisogno della mia energia e del mio positivismo”.

E dopo anni di amore per la vita, momenti difficili e anche tante soddisfazioni, Leonardo Cenci e la sua magnifica squadra di volontari e volontarie, continua nella propria missione senza mai cedere il passo alla negatività. Una forza inarrestabile che continua ad accompagnare il viaggio di molte persone aiutandole ad affrontare avversità, più o meno gravi, tutti i giorni dell’anno, costantemente, perché Avanti Tutta non va mai in vacanza, proprio come il cancro.