Grande successo per la mostra ‘The Trauma of Painting’, retrospettiva di Alberto Burri che si è tenuta dal 9 ottobre 2015 al 6 gennaio 2016, nella ‘Rotunda’ del museo Guggenheim di New York. Una grande mostra dedicata all’opera di Alberto Burri, la prima negli Stati Uniti dopo ben 35 anni. Duecentomila sono stati i visitatori. Il dato è stato reso noto dal sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta e dal presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Bruno Corà, che hanno tracciato un bilancio dell’evento, che dal 5 marzo si sposterà in Germania, a Dusseldorf: “Un grande successo, prevedibile dall’interesse che l’America aveva dimostrato fin dall’inaugurazione ma superiore alle attese. Da questo risultato lusinghiero ci muoviamo per costruire l’annunciato evento in collaborazione con il Guggenheim, in programma nella primavera 2017 a Città di Castello, presso gli ex Seccatoi del Tabacco”.

Numeri ‘The Trauma of Painting’ in circa due mesi e mezzo di esposizione ha registrato oltre 200 mila ingressi con un afflusso particolarmente sostenuto, hanno ribadito i vertici dell’istituzione culturale newyorkese, nella settimana tra Natale e Capodanno dove è stata vista da 30 mila persone. “Staff scientifico della Fondazione e del Guggenheim sono già al lavoro per l’organizzazione della mostra di Città di Castello, che si concentrerà sul complesso rapporto di Burri con le correnti americane ed europee che hanno in qualche modo preso avvio dalla sua opera”. ‘The Trauma of Painting’ dal 5 marzo sarà riproposta in un altro tempio europeo dell’arte, il K21 Standehaus del Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Dusseldorf in Germania.

Terzo museo Hanno beneficiato dell’anno del Centenario anche i due musei di Città di Castello dedicati al grande Maestro, come dimostra l’incremento a due cifre degli ingressi: da 14 mila nel 2014 ai 32 mila del 2015. “Il Centenario di Burri è un anno lungo e proseguirà nel 2016 con appuntamenti di grande rilievo che culmineranno – concludono sindaco e presidente in una nota – nell’apertura del terzo museo dedicato all’opera grafica del Maestro, l’ultimo dei tre sogni di Burri da portare a termine, dopo il completamento del Cretto di Gibellina e la ricostruzione del Teatro Continuo di Milano”.