di Ramona Premoto

Dalla Sicilia ad Umbertide, passando per Monza e Sibari. L’incredibile storia de Le Tortorelle, il primo bio-agriturismo per vegetariani e vegani in Umbria

Chi ha paragonato la felicità a una farfalla mentiva. Può avere svariati nomi: fato, destino, provvidenza, necessità, libero arbitrio. Quel che è certo è che non si posa su di te per caso, serve movimento. Occorre inseguirla. Ecco, per Aldo e Teresa ha funzionato proprio così. La storia de “Le Tortorelle”, il primo bio-agriturismo umbro per vegani e vegetariani, comincia in Sicilia. Poi fa tappa a Monza, tocca Sibari e si ferma a Umbertide, ma passando prima per Barry Commoner, tanti sogni, traslochi, scatoloni e… tortorelle. Queste ultime oggi si posano di tanto in tanto sul cancello d’ingresso dell’azienda agrituristica, accolgono gli ospiti di Aldo e Teresa a dimostrazione che la felicità in fondo è volere fermamente ciò che poi si ottiene.  Siciliani, insegnanti di tecnologia e italiano ma con un grande sogno nel cuore: lasciare tutto e vivere in campagna. Così nasce il bio-agriturismo umbro. “La lettura de ‘Il cerchio da chiudere’ dell’ecologista americano Barry Commoner  mi ha fatto capire ciò che desideravo- spiega Aldo Alessi, ora naturopata e gestore de Le Tortorelle. La lettura di questo libro ha fatto scaturire in me l’amore incondizionato per la natura, il desiderio di pace interiore. Cominciavo a sentire la necessità di voler vivere a contatto con il verde”. Dunque il primo capitolo di questa storia potrebbe cominciare con: alla natura si comanda solo ubbidendole. Ed è ciò che hanno fatto Aldo e Teresa.  Ma ancora era solo un’idea.  “La ricerca vera e propria è iniziata anni fa quando, una volta trasferitici a Monza, siamo partiti per andare nella nostra casetta al mare, a Sibari, dove  ogni anno trascorrevamo l’intera estate con i figli. Ma al nostro arrivo tutto era cambiato, nei mesi invernali avevano costruito un villaggio a pochi metri dalla nostra casa. Musica e chiasso a tutte le ore, un disastro. Dopo pochi giorni ci siamo detti: andiamo via. E abbiamo scelto l’Umbria”. Settecento chilometri macinati in fretta per poi rimanere solo pochi giorni. “Siamo arrivati in un agriturismo di Pietralunga nell’ora della siesta, c’era una pace che non si può spiegare- racconta Aldo -. Lì abbiamo meditato a fondo sul nostro rapporto con la natura e su quelli che erano i nostri sogni”.  Teresa lo ricorda benissimo: “Ho detto ad Aldo: dammi un pizzicotto, non ci credo. La natura era proprio lì davanti ai nostri occhi, l’Umbria così verde aveva per noi qualcosa di magico, di profondamente spirituale”.

Siciliani, insegnanti di tecnologia e italiano, ma con un grande sogno nel cuore: lasciare tutto e vivere in campagna

E così dopo il capitolo natura se ne apre uno più grande: l’arte dell’accoglienza. Aldo e Teresa in Umbria si innamorano della gestione familiare dell’agriturismo, immaginano per loro un posto dove regna l’armonia, dove si mangia tutti intorno a una stessa tavola, dove il decanter lascia il posto alla vecchia caraffa e il servizio buono non ha molta rilevanza: l’importante è cosa c’è dentro il piatto. Decidono di mollare tutto, senza nessun ripensamento. “Siamo tornati al mare. La prima cosa che abbiamo fatto appena messo piede a  Sibari è stato entrare in una tabaccheria e acquistare un bel cartello con su scritto ‘vendesi’.  Gli amici ci hanno presi per pazzi”. Intanto nella casa nuova di Aldo e Teresa acquistata da poco a Monza gli scatoloni del trasloco erano ancora chiusi. E in macchina di Aldo c’erano sempre due valigie piene pronte per far tappa in Umbria nei ritagli di tempo. L’agriturismo di Pietrafitta era diventata la base, ora era caccia aperta al sogno. “Non è stato facile, ma i momenti di scoramento non hanno prevalso. Eravamo tutti molto uniti, l’energia era forte, il richiamo della natura insostenibile”.  La ricerca li ha portati sulle colline di Umbertide, in un antico casale da rimettere a posto. Ad attenderli una grande voliera con dentro le tortorelle. “Abbiamo bucato la rete, le abbiamo liberate tutte. Non se ne sono andate, sono rimaste con noi”. Una volta trovato il posto ideale poi la scelta ‘veg’ è venuta da se. “In famiglia eravamo vegetariani  già dall’86 – racconta Teresa -. Nel frattempo Aldo era diventato naturopata e insieme avevamo frequentato dei corsi presso l’Istituto Nazionale dei tumori di Milano. Abbiamo appreso lì la cucina di prevenzione secondo il progetto DIANA  grazie agli insegnamenti dello chef Giovanni Allegro, che abbiamo ospitato di recente qui a Umbertide per un corso di cucina insieme alla dottoressa Anna Villarini, biologa e specialista in scienze dell’alimentazione”.

I clienti di Aldo e Teresa arrivano da tutta Italia, in ogni stagione dell’anno. E ogni ospite, ogni incontro, alimenta di giorno in giorno quel sogno partito dalla Sicilia

Le pietanze che porta in tavola Teresa sono cariche di sapori mediterranei e seguono i principi di una sana alimentazione nel rispetto della natura e degli animali. “Mi sono resa conto che nel tempo  ci siamo abituati purtroppo a non distinguere certi antichi sapori, la nostra mente non li riconosce più – spiega Teresa -. Ed è per questo che qui noi produciamo yogurt, pane, formaggio, seitan, marmellate, dolci. Cerchiamo di sfruttare al massimo i prodotti che ci regala il nostro orto bio. E il richiamo della natura continua a funzionare, qui in agriturismo arriva ogni giorno gente che ama tutto questo”. Fiore all’occhiello de Le Tortorelle è la prima fattoria didattica umbra certificata in Regione, un momento di crescita e formazione per tutti i bimbi di scuole materne, elementari e medie. I piccoli imparano così che cosa sono i semi, come funziona il riciclaggio e che da farina e lievito possono venire fuori gustose pizze. Poi ci sono i corsi di panificazione, seitan e marmellate di Teresa. Mentre Aldo si diletta nei laboratori di: cosmesi naturale, alimentazione metodo kousmine, riconoscimento piante officinali e i 5 tibetani. Senza dimenticare l’aloe. “Quando abitavamo a Monza le mie piante stavano in terrazzo – racconta Aldo -. Già allora ne estraevo il gel e con questo preparavo un prezioso succo. Ricordo, avevo fondato un movimento per l’autogestione della salute: andavamo in giro per le fiere o nelle piazze con i banchetti per proporre uno stile di vita diverso e davamo il succo di aloe a chi ce lo chiedeva. Non erano ancora conosciutissime le proprietà benefiche dell’aloe e all’inizio le richieste erano davvero poche. Una volta giunti in Umbria ho portato qui le mie piante, in serra ora sono diventate 900. Inutile dire che oggi i benefici dell’aloe sono ben noti e che il succo qui alle Tortorelle va a ruba!”. Ma l’attività di Aldo e Teresa non si ferma mai, le idee in cantiere sono già tante. Una piccola anticipazione? “La seconda cucinetta originale del casale ora verrà totalmente dedicata al cibo senza glutine –sottolinea Teresa – ben presto Le Tortorelle verrà inserito nel sito nazionale per vegetariani e vegani con problemi di celiachia. E ci sarà una bella sorpresa anche per gli innamorati, a breve in agriturismo organizzeremo matrimoni per vegani e vegetariani in collaborazione con la wedding planner  Annalisa Lombardini”. Ma la storia non finisce qui. I clienti di Aldo e Teresa arrivano da tutta Italia, in ogni stagione dell’anno. E ogni ospite, ogni incontro, alimenta di giorno in giorno quel sogno partito dalla Sicilia. “Non siamo albergatori, né ristoratori – conclude Teresa strizzando l’occhio ad Aldo -. Siamo nati insegnanti, e in Umbria siamo diventate persone che amano ospitare solo per pura passione. Una famiglia che incontra altre famiglie, questo era all’inizio e questo rimarrà sempre l’obiettivo assoluto de Le Tortorelle. Io sto in cucina e non mi pesa. Lo faccio per far star bene i miei clienti, i miei amici e gli amici degli amici. Sento di essere a casa quando sono davanti ai fornelli, e allora capita che appena finito mi siedo a tavola accanto ai miei ospiti, mangio con loro e si chiacchiera insieme come succede in una vera famiglia. In Umbria, non solo in Italia, i vegetariani stanno aumentando e noi mettiamo la nostra casa al loro servizio. In questo posto negli anni è avvenuto un incontro di anime meraviglioso, si sono incrociate persone che nella vita si sono poi riviste, rifrequentate. Tutti loro dicono che questo è un posto magico, che mette a nudo le emozioni, che porta alla luce il bene dell’anima. Nella nostra vita abbiamo a lungo cercato un posto così e lo abbiamo trovato: è la nostra casa. Allora prego, entrate! Siete i benvenuti”.